Sull’Ucraina, l’Anpi sembra aver stranamente dimenticato il concetto di Resistenza

I comunicati ambigui dell’Anpi sulla guerra in Ucraina e la mancanza di una presa di posizione forte nei confronti dell’invasione russa hanno lasciato amareggiati molti di coloro che hanno sempre condiviso gli obiettivi dell’Associazione: preservare la memoria collettiva per le nuove generazioni ed essere un faro della Resistenza contro ogni forma di oppressione.

Le persone credono ai totalitarismi per sentirsi importanti

Hannah Arendt sosteneva che il punto chiave dei totalitarismi fossero le masse, costituite per la maggior parte da persone che non aderivano a un particolare partito politico e faticavano a recarsi alle urne, gruppi di persone le cui caratteristiche principali erano il suo isolamento e la mancanza di normali relazioni sociali.
L’assenza di contatto diretto e di relazioni interpersonali in grado di instaurare un dialogo aperto è ormai la norma sui social diventati soprattutto luogo di sfogo per la propria rabbia verso lo Stato, le istituzioni e chiunque esprimesse pensieri dissonanti. Frustrazione e reclusione hanno nutrito sentimenti di rabbia e invidia, fino a far emergere e polarizzare le coscienze di tante persone emarginate o escluse, che non avevano legami sociali soddisfacenti ed erano poco considerate dallo Stato, che grazie all’aderenza a questo tipo di sistemi provano la sensazione di poter avere finalmente un posto definito nel mondo e un senso di rivalsa.

Nelle grandi città abbiamo tutto ma sembra di soffocare, vogliamo tornare a una dimensione più umana

Negli ultimi anni sembra essere in crescita il desiderio di fuggire dalle zone urbane, che sempre più spesso si trasforma in realtà. Da tempo le storie di chi abbandona la propria vita in città e decide di ricominciare tutto in un piccolo paese in campagna o in un borgo di montagna popolano giornali, riviste e pagine online. Fenomeno è stato accresciuto dalla pandemia, che ha rivelato durante i periodi di lockdown il lato più difficile della vita nelle città.
Per questo è fondamentale che la valorizzazione di queste realtà passi attraverso investimenti importanti e con una visione a lungo termine, che metta al centro la sostenibilità non solo economica ma anche ambientale.

Le università italiane sono tra le migliori al mondo ma i nostri laureati non trovano lavoro

Il paradosso italiano che contrappone all’alta qualità della formazione universitaria disponibile, la totale incapacità di sfruttare questa risorsa. Tra le criticità emergono la mancata corrispondenza tra competenze accademiche e lavorative e, di conseguenza, i bassi stipendi d’ingresso che non solo scoraggiano all’intraprendere gli studi ma soprattutto trasformano i nostri atenei in anticamere prima dell’espatrio.

Homo homini lupus. Perché l’uomo fa ancora guerra all’uomo.

L’imporsi attraverso il conflitto bellico e l’omicidio costituisce parte del conflitto, intrinseco alla natura umana; dopotutto, nell’arco di una decina di migliaia di anni troviamo mutati i soli mezzi. La guerra, dunque, sorgerebbe in parallelo alla formazione dei primi villaggi umani, come metodo di appropriazione di risorse altrui e di difesa del gruppo dalle minacce esterne. Ciò che ci si chiede è se si potrà mai raggiungere uno stato caratterizzato dal prevalere della pace su tutti i popoli del mondo.
Si pensava che l’umanità fosse giunta a un grado di consapevolezza per cui, complici anche strutture di politica internazionale molto più coese e complesse di un tempo, si fosse riusciti a imporre l’uso della ratio economica e geopolitica sulle primordiali pulsioni di conquista e annientamento che caratterizzarono gli anni della guerra fredda e non solo. Tutt’ora, però, il conflitto armato è assurdo solo per chi lo vive in prima persona, oppure per chi lo osserva da lontano, non certo per chi lo orchestra. Credere che la rivoluzione liberista e lo sviluppo delle società democratiche abbia costituito un cambio di direzione definitivo verso una società superiore e intrinsecamente pacifica si rivela un ragionamento ingannevole, che tradisce un eccesso di confidenza verso un sistema tutt’altro che infallibile. Per preservare la pace c’è bisogno di un grande sacrificio collettivo, per sprofondare nella guerra è sufficiente la volontà di potenza di una manciata di individui.

Non è facendo un “figlio cerotto” che si salva una relazione in crisi

Ci sono ancora enormi sfere di persuasione e di condizionamenti esterni che portano una coppia a sentirsi in dovere di diventare genitori. Alcune coppie in crisi sono così condizionate alla “genitorialità riparatrice” pur di salvare il rapporto, instaurando un modello di interazione disfunzionale composto da tre figure: la vittima, il persecutore e il salvatore.
Se la genitorialità è un tentativo di ricucire il tessuto di coppia sfilacciato allora rischia di avere conseguenze drammatiche su tutti, in primo luogo sul nuovo nato.

Le persone si dimettono in massa perché vogliono tornare a vivere, lavorando meno e lavorando meglio

Il fenomeno delle dimissioni generali, alimentato inevitabilmente dal periodo pandemico non riguarda il solo mercato statunitense, ma sta investendo anche l’Europa e l’Italia, dove nell’ultimo report del ministero del Lavoro si contano due milioni di abbandoni volontari, il 33% in più rispetto all’anno precedente.
Maggiore indipendenza organizzativa, flessibilità e possibilità di combinare vita familiare a vita professionale sono condizioni che forse avremmo dovuto valutare ben prima della pandemia globale.

Per trovare la nostra dimensione esistenziale ci servono luoghi dove coesistano natura e cultura

Il nostro modello di vita e gli ultimi eventi recenti ci hanno portato a subire sempre di più la pressione psicologica e ci sembra di non riuscire più a respirare. Spesso, questo sentirci stritolati senza avere mai tempo e spazio a sufficienza per ritrovare una nostra dimensione esistenziale di cui riappropriarci innesca un profondo desiderio di fuga. Per questo, per ritrovarla, ci servono luoghi in cui il ritmo rallenta e la natura e la cultura coesistono serenamente.

Ci siamo illusi che capitalismo e libero mercato ci avrebbero tutelato dalle guerre, non è così

L’interdipendenza economica, prima ancora della presenza di armi di distruzione di massa, rendeva la guerra un esercizio futile agli occhi delle nazioni europee all’alba del Ventunesimo secolo. L’aggressione russa è stata un brusco risveglio per gli europei mostrando i limiti dell’economia che da sola, non può garantire la diffusione della democrazia nel mondo.

Con l’esperienza smart working non si può tornare indietro. Il futuro del lavoro deve essere ibrido.

Gli ultimi due anni hanno portato un grande cambiamento dal punto di vista lavorativo, grazie alla massiccia adozione dello smart working. Fenomeni sempre più incisivi – come le grandi dimissioni, il burnout, la necessità di bilanciare vita privata e ufficio, e il bisogno di relazioni umane – richiedono ora un ulteriore passo: l’adozione di un modello di lavoro ibrido.

FDI è primo nei sondaggi perché Giorgia Meloni catalizza il malessere di chi soffre anche con Draghi

Dopo la bassa percentuale di voti delle elezioni del 2018, Meloni iniziò ad accumulare consensi soprattutto per una nuova impostazione social. Capì che per far breccia nell’elettorato oggi è più utile un buon social media manager che un buon programma elettorale, così mentre all’estero, le posizioni di Fratelli d’Italia sono stigmatizzate e viste con preoccupazione e ci si interroga sulla concreta possibilità di avere Meloni al potere alle prossime elezioni, in Italia no: il suo partito è perfettamente integrato nell’arco parlamentare e i media lo trattano come se non avesse alcun collegamento con la galassia neofascista.

I negazionisti del Covid ora supportano Putin e credono che l’Ucraina sia un set cinematografico

Sentendosi gli unici detentori della verità e gli unici a non farsi condizionare dai mass media, molti negazionisti sono partiti con il negare del tutto l’esistenza del conflitto in Ucraina, sostenendo che ciò che i media ci mostrano da un mese sia il frutto di finzioni cinematografiche e che tutto questo servisse per distrarci dalla pandemia.

Le guerre compiono un altro crimine imperdonabile: distruggono il patrimonio culturale dei popoli

Non deve stupire che oggi tra i bersagli della guerra in Ucraina ci siano le espressioni materiali della storia e dell’identità del Paese: quello di Putin è un atto di revisionismo storico e in quanto tale passa anche attraverso le attestazioni materiali della storia. Gli edifici, se distrutti, possono infatti essere ricostruiti, ma la cicatrice lasciata dalla tentata cancellazione della storia, della cultura e dell’identità locale resterà come un perenne monito.

Diversamente da quanto crediamo la crescita della popolazione mondiale sta rallentando, già dal 1960

Lo status quo socio-economico ci ha abituati al concetto persistente della crescita quantitativa di beni e servizi, marginalizzando tutto ciò che ha a che fare con le qualità umane. In questa prospettiva, il fenomeno della decrescita demografica risulta un impedimento e ci pone dinanzi alla necessità di un rinnovamento politico e ideologico radicale.

Come la produzione di contenuti video ha permesso a molte persone di reinventare il proprio lavoro

Molte persone a partire dall’inizio della pandemia sono riuscite a reinventare il proprio lavoro grazie alla tecnologia. La creazione di video si è guadagnata così sempre più in fretta una posizione centrale sulle piattaforme digitali, portando i liberi professionisti e le aziende a innovare nel giro di poche settimane i propri strumenti di lavoro e la propria modalità di interazione con il pubblico. Ora la stessa trasformazione, se non più grande, potrebbe avvenire con il metaverso.

Leggere autori russi, come la poeta Anna Achmàtova, non rafforza Putin ma aiuta a criticarlo

Nelle ultime due settimane, in Italia si sta discutendo molto su che attitudine mantenere nei confronti della cultura russa. Serve ricordare però che la maggior parte degli artisti e degli intellettuali di valore, come la poeta Anna Achmàtova, furono duramente perseguitati dal regime sovietico. Leggerli oggi non significa certo rafforzare l’influenza degli organi di potere russi, quanto sviluppare un pensiero critico che ci può permettere di mettere in discussione l’attuale contesto storico e forme di governo autoritarie.

Lo ius scholae permetterebbe a più di 800mila minori di diventare cittadini italiani

Alla commissione Affari costituzionali della Camera è stato proposto un testo base per la riforma della cittadinanza italiana. Si parla di ius scholae, una rivisitazione del principio dello ius culturae che riguarderebbe soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri o arrivati in Italia da piccoli, che potrebbero fare richiesta di cittadinanza dopo aver completato un ciclo scolastico di cinque anni. L’intervento riguarderebbe oltre 800mila bambini.

Da due anni il benessere psicologico dei giovani è in crisi. Il Lazio investe 10 mln per tutelarli.

Grazie a un finanziamento di 10,9 milioni di euro, il Lazio è la prima regione in Italia a mettere in campo un piano di interventi integrati e coordinati mirati a tutelare la salute mentale dei giovani. Il progetto “aiutaMente” prevede voucher per la cura, sportelli di ascolto nelle scuole e il rafforzamento dei servizi di prossimità.