Siamo bombardati da app ma ne usiamo meno di quelle che scarichiamo. Vanno scelte in modo critico.
Solo nel 2020 sono state scaricate 218 miliardi di app: in media ciascuno di noi ne ha 40 sul cellulare anche se ne usa meno della metà.
Solo nel 2020 sono state scaricate 218 miliardi di app: in media ciascuno di noi ne ha 40 sul cellulare anche se ne usa meno della metà.
Il 29 luglio Alika Ogochukwu è stato picchiato a morte a Civitanova Marche sotto gli occhi dei passanti che, invece di tentare di intervenire in qualche modo attivo, pur essendo in tanti, sono rimasti a guardare e a filmare la scena. Un evento di cronaca simile a uno negli anni Sessanta avvenuto a New York che fu studiato da Latané e Darley, due psicologi della Columbia University, che grazie a un esperimento riuscirono a dimostrare quanto le dinamiche di gruppo ci rendono difficile riconoscere il pericolo.
L’amore, il tempo che passa, la morte e la perdita, l’attaccamento, la paura, l’arte, la gelosia, la solitudine, il ricordo sono tutti temi trattati nel documentario d’esordio “Jane by Charlotte” di Charlotte Gainsbourg che nel tracciare i confini dell’incontro con sua madre, Jane Birkin, esplora il macrocosmo dei cambiamenti generazionali di una società e il microcosmo del delicato e incostante rapporto madre-figlia.
I trend generali segnalano che le morti per dovute agli effetti della crisi climatica sono in costante aumento, correlato a questo vi sono però anche altri rischi per la salute pubblica come che si renderanno sempre più evidenti nei prossimi decenni, come l’aumento dell’insonnia e delle patologie respiratorie, delle morti per annegamento o dei disturbi mentali.
Non possiamo più procrastinare un intervento radicale e urgente per frenare la crisi climatica, perché ne va della nostra stessa salute.
Il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili dell’inquinamento globale, dobbiamo abbracciare la smart mobility.
Tra nostalgie fasciste ben radicate nel suo partito, Giorgia Meloni si appresta a diventare la leader di una coalizione di destra che non ha nulla di nuovo da offrire a questo Paese. Facili promesse da propaganda pura, xenofobia, autoritarismo e santini sono solo il contorno di un governo che se manderemo al potere minaccia di limare la nostra tenuta democratica.
Ogni anno l’Overshoot Day del nostro Paese come quello del mondo arriva sempre più presto, allo stesso modo il mondo del lavoro consuma sempre più energie fisiche e mentali in nome della produttività. Eppure sono numerosi gli studi che affermano i benefici, che rallentare i nostri ritmi personali e generali, apporterebbero tanto per il nostro pianeta, quanto per noi.
La spettacolarizzazione dell’io e delle sue vicissitudini interiori portata avanti da programmi come “C’è posta per te”, riflettono la tendenza letteraria novecentesca introspettiva del flusso di coscienza. Nel momento in cui questa rappresentazione giudicante e semplificata interferisce con quella che è la propria narrazione personale si corre il rischio di confondere la realtà con una soap.
Uscito per la prima volta nel 2000 e riproposto in questi giorni in una nuova versione restaurata, “Suzhou River” di Lou Ye offre è metafora della fusione tra la vecchia e la nuova Cina e dello scorrere del tempo: un importante spunto di riflessione sulle nostre ossessioni amorose e la precarietà delle nostre relazioni.
Irresponsabili e interessati solo al proprio profitto, questa classe politica ha distrutto anche il governo Draghi, uno dei più autorevoli, proprio nel momento in cui il Paese avrebbe avuto più bisogno invece di coesione e responsabilità.
Il rialzo delle temperature, la siccità e tutte le catastrofiche conseguenze della crisi climatica hanno generato, specialmente nei più giovani, un profondo senso di smarrimento e ansia, appunto l’eco-ansia, con gravi ricadute a livello psicologico, ma dalla dobbiamo ripartire trasformandola in azioni concrete.
In caso di stupro ancora si sente purtroppo e spesso parlare di cose irrilevanti come gli abiti indossati dalla vittima o cosa stesse facendo. Quello che ci manca è un’educazione che affermi la semplice e dolorosa verità che uno stupro non ha nulla a che fare con una provocazione.
Con una classe politica quantomeno decente, Draghi non sarebbe mai diventato Presidente del Consiglio, ma quello che questa nuova crisi di governo sembra suggerire è proprio che la politica italiana è caduta in un loop di deresponsabilità e puro interesse personale, lo specchio di quello stesso Paese che l’ha eletta.
Nel corso del ‘900 l’industria della bellezza ha patologizzato la cellulite, una condizione ritenuta normale fino ad allora, solo per espandere creare un nuovo settore di mercato alimentando così la creazione di standard di bellezza irrealistici e trasformando la cellulite stessa in uno stigma.
Al di là di ogni senso di responsabilità, la crisi di governo innescata dal M5S rappresenta esattamente l’incapacità e l’inaffidabilità di un partito che forse, sotto, sotto non ha mai né voluto, né saputo governare questo Paese.
Da sempre la lotta per le risorse naturali ha coinvolto più popolazioni nell’arco di tutta la storia dell’uomo, per questo la siccità che sta colpendo il nostro Paese come anche altri, insieme alla crisi climatica ci espongono sempre più al pericolo che in futuro scoppino nuovi conflitti per il controllo e la gestione dell’acqua.
Per Angelo Guglielmi la tv era un linguaggio e non uno strumento e infatti dal suo insediamento come direttore responsabile di Rai3, la rete si è imposta nel palinsesto nazionale con format tutt’oggi validi e qualitativamente alti, rivoluzionando il modo di fare tv.
I ridicoli emendamenti della Lega per ostacolare l’approvazione dello Ius scholae oltre a mettere in discussione l'”italianità” di molti sono la dimostrazione della matrice xenofoba e conservatrice delle destra italiana.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, la televisione con l’exploit di nuovi canali di comunicazione e dei social non è morta, anzi sembra proprio che la sua rinascita sia grazie alla musica.
Con cadenza regolare nel web persone “strane” e comportamenti bizzarri diventano virali, appunto dei “fenomeni del web” ricondivisi fino allo sfinimento, spesso anche senza autorizzazioni, e senza alcun senso se non quello di prendere in giro delle persone e affermare la “superiorità” di chi sta dall’altra parte dello schermo.
Il modo di vivere il fotogiornalismo di Massimo traspare da ciò che racconta e dalle immagini, trainate da integrità, rispetto, perseveranza e trasparenza.
Lo scalpore suscitato dal bacio sulle labbra tra David Beckham e sua figlia, ha riportato in primo piano la questione dei baci sulla bocca ai propri figli, una pratica controversa, che tra punti di vista psicoterapeutici contrari e pratiche culturali consolidate, ci offre un nuovo spunto di riflessione che vada oltre la visione semplicistica “giusto” o “sbagliato”, ma che ci richiede un’osservazione e un’analisi più attenta dei nostri comportamenti.
Sempre più stremare online per emergere in un contesto ipercompetitivo accettano di sponsorizzare il gioco d’azzardo, sfruttando le zone grigie legislative e insegnando ai loro follower come aggirare le limitazioni. Il settore in forte espansione appare ormai fuori controllo e a pagarne il prezzo sembrano essere solo i giovani che restano impigliati in una spirale di ludopatia e malessere.
Mentre a piccole dosi la competitività rappresenta una spinta fondamentale a migliorarsi, questa a grandi livelli rischia di generare un mix esplosivo di competitività, gelosia e frustrazione. Oggi che il numero di competizioni a cui è sottoposto ognuno di noi è in aumento, dovremmo prendere atto che, come ci hanno mostrato tanti sportivi, l’ossessione per la produttività e la competizione estrema siano un male.
Ne “Una cosa divertente che non farò mai più” David Foster Wallace ci offre il resoconto della sua esperienza in crociera, delineando i rischi di quella che poi diventerà a tutti gli effetti l’ossessione contemporanea di documentare ogni aspetto della nostra vita nella speranza di “vincere la gara della felicità” che la società delle performance ci impone.
Il rialzo delle temperature, sistemi idrici usurati e malconci e grandi consumi del settore agricolo-alimentare sono solo alcune delle cause della crisi idrica che, anno dopo anno, si fa sempre più pericolosa e grave. Tamponare la situazione ancora una volta, aggirando il problema con l’utilizzo di nuove tecnologie e basta, non servirà a niente e ci lascerà in balia della provvidenza.
Analizzando tutta la storia di Elodie, dal lancio della sua carriera con “Amici” di Maria De Filippi, a oggi che è stata anche madrina del Pride a Roma e che i suoi singoli sono nella top 20 delle classifiche, possiamo tracciare il ritratto della pop star che incarna il cambiamento e il futuro della musica e della società italiana.
Se con la nascita della scrittura, e quindi del linguaggio siamo stati in grado di sviluppare il pensiero analitico-sequenziale, da quando la “società dello schermo” ha soppiantato il linguaggio scritto in favore dell’immagine, anche la nostra forma mentis ne ha risentito rendendoci più difficile comprendere la realtà.
Lo shock dovuto al ribaltamento della sentenza RoevWade ci pone davanti uno scenario in cui la “difesa dei nostri valori” e altre retoriche profondamente integraliste vengono strumentalizzate per limitare le libertà personali e nuove politiche securitarie di oppressione.
Sin dal 2017, il #MeToo ha segnato un enorme cambiamento, vedere Weinsten o Nassar in prigione forse ci ha dato l’illusione che il mondo sia un po’ più giusto, in realtà il problema sistemico della violenza è ancora irrisolto. In particolare la recente sentenza del processo Depp-Heard e i suoi risvolti mediatici evidenziano ancora una volta quanta strada ancora ci sia ancora da fare.
In Paesi come l’Italia, nei quali manifestazioni come il Pride sono piuttosto recenti, spesso queste vengono scambiate come semplici feste, per non perderne il significato di libertà e diritto a esistere per tutta la comunità queer da cui sono originate, dobbiamo ricordare figure come Brenda Howard, una delle principali attiviste in seguito alle rivolte di Stonewall e anche “Madre del Pride”.
Prendersi cura dei bambini è logorante, sia fisicamente che mentalmente. Per questo è necessario valorizzare il lavoro di educatori qualificati.
Le recenti dichiarazioni di Letta, dimostrano ancora una volta la poca lungimiranza del Partito Democratico, che affermando di prediligere uno schema di allargamento delle alleanze, dimostrando di avere cara più la sopravvivenza del partito che il suo scopo e lasciando scoperta la sinistra italiana ancora priva di rappresentanze.
L’intromissione della Chiesa cattolica in appuntamenti politici come il ballottaggio del prossimo weekend a Verona non dovrebbe stupire, la città ha radici molto forti nell’estrema destra e nell’integralismo cattolico, ma la crisi interna alla coalizione di destra potrebbe rappresentare un’occasione di riscatto per la città.
Patrizia Cavalli è stata tra le voci poetiche del Novecento a dare spazio in poesia al quotidiano, al prosastico, alle piccole cose significanti, quelle piccole epifanie che lentamente emergono dai gesti comuni e arricchiscono di senso la parabola della nostra vita.
La separazione del ministro Di Maio dal Movimento 5 Stelle, rappresenta una scelta politica, che anche se opportunistica risulta almeno coerente con il suo ruolo istituzionale, e il colpo di grazia per un partito che dopo aver tradito tutte le premesse iniziali ha perso ogni coerenza.
Per creare un futuro migliore è necessario investire nelle persone, nella loro formazione e soprattutto nella creazione di un legame di fiducia. Troppo spesso il fallimento rappresenta uno stigma, mentre un nuovo approccio che renda le materie umanistiche una guida per imprenditoria sarebbe fondamentale per lo sviluppo economico, che non può infatti prescindere da un accesso democratico e trasversale a una formazione di qualità, in grado di portare parità e giustizia sociale. Ed è proprio questo il focus del Tech.Emotion summit, che si svolgerà tra il 21 e il 22 giugno, organizzato da Emotion Network per immaginare un secondo Rinascimento italiano.
La nuova challenge di Tik Tok, la “boiler summer cup” è solo la punta dell’iceberg di un'”educazione alla bellezza” perpetrata da una società patriarcale e sessista che fin dalla nascita impone alle donne canoni estetici e morali che una volta interiorizzati divengono una vera e propria ossessione.
Re-generate è il format di eventi promosso da Audi che nasce dalla volontà di riflettere sulle trasformazioni che la tecnologia ha portato nelle nostre vite.
In seguito al più grande caso di astensionismo referendario italiano è evidente che parte della colpa possa essere imputata a Salvini che dopo aver propagandato per mesi l’intenzione di “riformare la giustizia” si è chiuso nel mutismo. Questa rappresenterebbe in realtà solo l’ultima delle vicende che sembrano segnare il tracollo definitivo della sua figura politica.
In anni di campagna elettorale, scivoloni pubblici discutibili, sessismo e ostruzionismo al riconoscimento dei diritti femminili sul proprio corpo, la destra italiana ha dimostrato più volte di avere un problema nei confronti delle donne.
Il bisogno di contatto con la natura, anche in città richiede una nuova pianificazione urbana e nuovi investimenti. Più ricerche psicologiche confermano che la mancanza di contatto con il verde si traduce anche in un danno al benessere sociale, è più che mai necessario garantire che tutti possano sviluppare una connessione con l’ambiente naturale, componente essenziale della stessa transizione ecologica.
In “Apocalittici e integrati” Umberto Eco descrive due tipologie di reazioni all’avvento della cultura di massa. Due tipologie di atteggiamenti, uno più aristocratico e per questo apocalittico e uno più aperto alle ibridazioni che la modernità ha portato nella cultura. Ancora oggi la reticenza di molti a integrare la propria vita con il mondo digitale ben descrive questa spaccatura sociale contemporanea.
A quarant’anni dall’omicidio del deputato Pio La Torre, autore del ddl che ha introdotto il reato di associazione di tipo mafioso e il sequestro del patrimonio dei condannati per delitti di mafia, urge ricordare il suo sacrificio per la pace, il lavoro e la lotta alla mafia intesa come “fenomeno di classi dirigenti”.
Mentre negli Usa, numerose multinazionali si trovano ad affrontare campagne di sindacalizzazione in tutto il Paese per la tutela dei dipendenti, il progressivo indebolimento dei sindacati in Italia, dovuto a una somma di fattori diversi, a fronte della stagnazione economica dei salari e delle difficoltà a raggiungere un accordo politico, dimostrano il loro fallimento nel creare un patto sociale con le imprese.
Nell’inquadratura finale de “Il laureato” di Mike Nichols, del 1967, è racchiuso lo smarrimento di una generazione di giovani che ieri come oggi non sa come approcciarsi al futuro, incapace anche di rapportarsi e comunicare con le generazioni passate che appaiono distanti perdendo così la loro funzione di guida.
Ormai la dipendenza da social è un problema sempre più serio e dopo le Great Resignation, tra le ultime tendenze che si stanno imponendo fra i più giovani c’è proprio l’abbandono dei social per godersi a pieno il presente e instaurare relazioni più sane.
La pace fiscale e la lotta alle limitazioni del contante sono lo slogan preferito della destra italiana. Un’ideologia che ci costa cara ogni anni in termini di servizi pubblici, una vera e propria piaga sociale che aumenta le disparità e disuguaglianze interne al Paese.
Federica Belli nel suo lavoro di ricerca fototgrafica sembra seguire un’unica direttiva: scovare la familiarità, la ricerca di un volto o un’espressione che trasmetta intimità istantanea e che riesca ad accomunare tutti.
Il ribaltamento dell’opinione pubblica a cui stiamo assistendo riguardo la figura del Presidente turco Erdogan, è inaccettabile e soprattutto la conseguenza di un’abile propaganda.
Se da un lato sono stati i media a spettacolarizzare e diffondere la vicenda del processo Heard-Depp, dall’altro i nostri commenti e interazioni hanno mostrato il lato oscuro delle dinamiche di violenza social.
L’Europa eccelle nella ricerca, design e tecnologie di miniaturizzazione dei microchip, ma perde terreno dal punto di vista della produzione, assemblaggio e packaging, un gap pericoloso che rende le nostre economie dipendenti dall’approvigionamento estero.
“La moglie giapponese”, di Gian Luigi Polidoro, mette in scena la presa di coscienza su un mondo ignoto di un italiano medio.
La vita di Caravaggio, un po’ come i soggetti delle sue tele, è un’emancipazione liberatoria dalla morale e dalla retorica del tempo
La strada per una moda sostenibile è ancora in salita e lo sarà fino a quando non ci saranno leggi internazionali più eque che costringeranno i marchi ad assumersi la responsabilità delle loro catene di approvvigionamento; la responsabilità aziendale, infatti, non dovrebbe essere facoltativa così come non dovrebbero esserlo i diritti umani di coloro che lavorano all’interno di queste filiere produttive multinazionali.
Martin Cash era nato da qualche parte in Inghilterra nel 1808 da una famiglia borghese. Aveva studiato e sapeva leggere e scrivere, e probabilmente avrebbe avuto un futuro se a diciotto anni non si fosse innamorato di una ragazza.
Credere che un piccolo paese del mondo sia il migliore tra tutti proprio perchè ci siamo nati, è la logica alla base del patriottismo, un sentimento di “orgoglio” da sempre sfruttato come una forza distruttiva e divisoria.
La recente sparatoria alla scuola elementare Robb di Uvalde, in Texas, è solo l’ultima di una lunga serie di stragi e massacri, che negli Stati Uniti, negli ultimi anni, sono divenuti sempre più frequenti, evidenziando un problema ancora più grave: a essere in gioco non sono solo gli interessi della lobby delle armi da fuoco ma soprattutto la vita e la felicità dei cittadini statunitensi.
Grande e piccolo sembrano concetti contrapposti fra loro, invece sono complementari e molto più legati di quanto ci è stato insegnato a scuola. Estremi di un tensore conoscitivo che a seconda della nostra intenzione si sposta tra essi.
Il parto, per quanto una donna possa arrivarci preparata, resta infatti un evento estremamente complesso, in cui entrano in gioco molte variabili appartenenti a una pluralità di ambiti, non tutte controllabili.
La copertura mediatica che ha scosso le coscienze globali e mobilitato l’intervento internazionale in occasione della guerra russo-ucraina si è rivelata un’arma prodigiosa per supportare il popolo ucraino. Sfruttare i social e non solo, come mezzo per veicolare il messaggio di un popolo oppresso e sostenerlo è una strategia che dovremmo imparare ad applicare in ogni conflitto, aumentandone la visibilità e così supportando la resistenza.
Con il rafforzarsi del neoliberismo e lo smantellamento delle garanzie del lavoro, le battaglie civili hanno preso sempre più il posto di quelle sociali. L’impianto intersezionale, dimostra come le oppressioni e le ingiustizie siano interconnesse fra loro e quanto sia fondamentale per evolverci riconoscerle e prenderne consapevolezza. Dovremmo cominciare a farlo davvero, lottando per una società più giusta, su tutti i livelli.
“Esterno notte”, l’ultima opera di Marco Bellocchio in concorso al Festival di Cannes, è un’opera tridimensionale capace di raccontare la complessità del caso Moro.
Come agli albori della Seconda guerra mondiale si scelse la strategia dell’appeasement ovvero cercare di scongiurare un nuovo conflitto bellico “accontentando” Hitler, così oggi molti credono che l’Ucraina debba cedere alle richieste di Putin per evitare una catastrofe, ma farlo sarebbe un errore ben più grande. Seppur i contesti storici siano diversi, siamo soggetti alla ciclicità della storia che dovrebbe farci da guida, mentre incolpare gli aggrediti, invece, che gli aggressori ci pone automaticamente dalla parte sbagliata della storia e ci espone al rischio che gli orrori del passato si ripetano.
Fondazione Prada ha intrapreso un’importante ricerca nell’ambito delle neuroscienze, con l’intenzione di comprendere sempre meglio il cervello umano.
Solo con il tempo la comunità LGBTQ+ è riuscita a riappropriarsi del diritto di vivere il lutto, un dolore altrimenti negato, silenziato e in molti casi coperto di vergogna. Il “queer grief” ha pian piano assunto dei connotati politici come reazione al disinteresse delle istituzioni verso l’epidemia di AIDS, allo stigma e al pietismo che rendeva le loro vite degne di inclusione nella collettività solo una volta finite, attraverso manifestazioni pubbliche e rituali in netta rottura con lo status quo.
Il mondo, oggi, si presenta con un paradigma diverso da quello nel quale siamo nati e la successione terribile degli eventi che si è svolta negli ultimi decenni ha segnato la memoria collettiva ed evidenziato gli errori di un sistema già in partenza fallimentare. Prima che l’indifferenza ci trascini nel fondo del divano è importante riprendere fiato e utilizzare questo tempo per elaborare i nostri traumi e permettere l’evoluzione e l’emergere di nuovi valori.
Fenomeni commerciali come quello di Shein ci ricordano che la forma mentis iper-consumistica legata al meccanismo dopante della gratificazione istantanea è ben radicata nella società, anche il capo d’abbigliamento viene quindi concepito come strumento usa e getta dal ciclo vitale programmato a una manciata di giorni. La moda si adegua in questo modo ai principi contemporanei legati al bisogno di una fruizione veloce e inconsistente del prodotto, minacciando così anche l’ambiente.
La storia di Clara Immerwahr, è uno dei più tristi esempi di una brillante scienziata la cui carriera e vita sono state segnate dalla subordinazione nei confronti del marito. Nata nel 1870 a Polkendorff, un piccolo paese prussiano dove non esisteva nemmeno una scuola femminile, dopo grandi sacrifici riuscì a ottenere il dottorato in chimica. La sua carriera brillante fu però stroncata dal matrimonio disfunzionale in cui era intrappolata con Fritz Haber che la relegò a un ruolo sempre più marginale e non solo: le applicazioni belliche delle ricerche di Haber l’allontanarono sempre più dalla sua passione e la spinsero irrimediabilmente nel baratro della depressione.
Il caffè è la droga psicoattiva più diffusa e socialmente accettata al mondo, il carburante che ci permette di reggere i ritmi frenetici di produttività e performance che la società capitalista ci richiede. Parte di un sistema produttivo asfissiante e a sua volta causa della crisi ambientale rappresenta a pieno i fallimenti del sistema capitalista.
Nel corso di sei stagioni, la serie Girls ha cambiato il modo in cui le storie e i corpi delle donne vengono rappresentati sul piccolo e sul grande schermo e non solo per aver mostrato corpi non conformi, ma anche per aver raccontato il lato più oscuro e controverso del percorso di crescita di una giovane donna in una metropoli occidentale contemporanea.
I trulli e le masserie della Puglia, convertite in strutture ricettive o didattiche, conservano la ricchezza culturale, storica e naturale della regione.
Le ultime stime redatte dal Fondo Monetario Internazionale indicano un volume complessivo di debito pubblico e privato pari a 226mila miliardi di dollari – valore in assoluto più alto dal secondo dopoguerra – con un aumento rispetto al 2019 di circa 27mila miliardi di dollari, il più alto mai registrato. Al limite, gli allarmismi sugli elevati livelli di indebitamento vengono tacciati da molti come tabù fastidiosi a cui non vogliamo dedicare troppi sforzi e attenzioni. È invece necessario mettere in discussione il mito della crescita perenne – sfatato anche dall’ultimo report IPCC delle Nazioni Unite. Credere di poter vivere senza dissipare risorse appartenenti allo stesso ambiente che ci garantisce l’esistenza è solo l’ennesima delle grandi illusioni figlie di due secoli di incontrastato positivismo capitalista.
In una società che considera normali o inevitabili le disuguaglianze, dobbiamo imparare a esercitare il “potere della dell’incredulità”.
Fingere che la depressione non esista o ricondurla a un immaginario immediatamente riconoscibile consente di ridurre al minimo la complessità degli schemi con cui interpretiamo il mondo, insegna alle persone che ne soffrono a vergognarsene e a tutte le altre a fraintenderla o ad averne paura.
Abbattere una volta per tutte la nostra presuntuosa illusione di vivere in un mondo allineato con il nostro immaginario e sostituirla con l’empatia, la presenza e l’ascolto, è un atto di cura fondamentale nei confronti del prossimo, ma anche di noi stessi. La depressione è una malattia, non una colpa, né tantomeno una scelta, e qualsiasi essere umano, al di là delle proprie condizioni di salute del momento, desidererebbe appartenere a una società in cui, se starà male, non verrà respinto, né frainteso, né biasimato per questo.
Prima la pandemia, poi la guerra, il mondo sembra sempre più volgere verso un epilogo e per quanto si possa provare a far finta di nulla la costante sensazione di instabilità resta in sordina. Forse, è anche questa nuova sensibilità ad aver garantito a Pachinko un successo istantaneo e allora dovremmo accogliere, come Solomon, l’invito a fare i conti con le nostre origini per comprendere chi siamo e come resistere in attesa del momento giusto per ballare.
La scomparsa degli insetti deriva proprio dal processo e continua a riversare i suoi effetti a cascata sugli ecosistemi globali. Se non verranno prese decisioni rapide tra poco le mele costeranno come l’oro.
Tra gli effetti principali e più preoccupanti del cambiamento climatico vi è la scarsità d’acqua, ancora troppo poco considerata al di fuori del campo scientifico, eppure cominciare a progettare nuove infrastrutture idriche e urbane aiuterebbe sarebbe fondamentale.
La bozza trapelata il 2 maggio della decisione della Corte suprema degli Stati Uniti che invaliderebbe la sentenza “Roe v. Wade” del 1973, storica decisione che per cinquant’anni ha garantito alle donne statunitensi il diritto all’interruzione di gravidanza, rappresenta una vera e propria dichiarazione di intenti che cinque giudici su nove – tre dei quali nominati dall’ex presidente Donald Trump durante il suo mandato – sostengono che la Roe v. Wade vada ribaltata. Un’eventualità che ci obbliga a ricordare che anche per i diritti già conquistati è necessario un continuo impegno civico di salvaguardia.
Dalle immagini di Graziano Panfili, così come dal racconto dei suoi progetti – sul figlio, su Pasolini, su Villa Adriana, per citarne alcuni – appare chiaro che la fotografia, attraverso il suo filtro, manifesti un’evidenza: mettendo il fotografo davanti a una realtà meno evanescente, lo aiuta a sviluppare una consapevolezza di sé. L’avvicinare i propri pensieri ai sentimenti, grazie a un’immagine, risulta così uno strumento potente a tutti gli effetti.
Le dichiarazioni di Elisabetta Franchi hanno dato voce al pensiero comune di molti imprenditori per cui diventare madri è un problema.
Lo scoppio della guerra in Ucraina ha ricreato la contrapposizione tipica della Guerra Fredda, un po’ per nostalgia novecentesca si è arrivati a credere che l’antidoto al capitalismo, all’imperialismo e al neoliberismo abbia il volto di Vladimir Putin o di Xi Jinping. È un abbaglio ideologico dalle conseguenze devastanti, perché non si è compresa l’evoluzione della Russia e della Cina, ormai a tutti gli effetti potenze capitaliste e imperialiste.
L’idea del superlavoro, che la società capitalista è riuscita a imporci nel corso dell’ultimo secolo, è così diffusa da spingere i dipendenti a usufruire di meno della metà dei giorni di vacanze a disposizione e a lavorare anche 100-200 ore in più rispetto a quanto è previsto da contratto e imposto dalla legge.
Bisogna liberarsi dalla “strana follia” della civiltà dei consumi, descritta da Lafargue come: “l’amore del lavoro”, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”. La soluzione, apparentemente banale, sta nella riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario.
La nuova legge, soprannominata “Don’t san gay” dagli oppositori e sostenuta dal partito Repubblicano entrerà in vigore dal primo luglio, mettendo in discussione e minacciando la libertà di espressione all’interno della scuola, dove ogni riferimento alla cultura LGBTQ+ diventerà un tabù. Una partita politica che sembra giocarsi sulle spalle dei più piccoli, gli unici che potrebbero risentirne di questa nuova forma di discriminazione.
La propaganda di Putin vuole far credere che la Russia stia “bonificando” l’Ucraina: una missione per estirpare dal paese le radici naziste. Si tratta però di un casus belli inventato e fallace, che non regge: la presenza di un numero esiguo di militari con ideologie neonaziste – per quanto grave – non rende l’Ucraina un Paese nazista,e soprattutto un paradosso considerando l’ampio numero di nazisti tra i soldati che combattono per il Cremlino.
In Santiago il protagonista de “Il vecchio e il mare”non si individua soltanto un vecchio uomo di mare assediato dalla sfortuna, ma una rappresentazione universale dell’esistenza umana, che parte da un concentrato di storie di pescatori, di racconti di pesca, di vita cubana, di esperienze nel Golfo e di avventure sulla sua storica barca Pilar.
I progressi della ricerca in campo oncologico hanno permesso un sensibile miglioramento sia delle prognosi che delle aspettative di vita. Siamo però ad un paradosso: il lungosopravvivente italiano nonostante i miglioramenti della propria salute subisce ancora discriminazioni a causa della malattia pregressa, e la presentazione del ddl per il diritto all’oblio oncologico rappresenta un primo passo per permettere ai malati di migliorare la propria qualità di vita, ma da solo senza una rivalutazione culturale della malattia non servirà poi a tanto.
L’anarchia, a differenza di quel che alcuni pensano, non significa “disordine” o “caos”, bensì “È ordine senza potere” come diceva il pensatore francese Pierre-Joseph Proudhon e secondo De André saper gestire il potere vuol dire in primo luogo riconoscere che i propri simili sono simili davvero, che le disuguaglianze apparenti sottendono una parità di fondo. Per De André l’anarchismo era una categoria dello spirito, un richiamo verso gli sconfitti come i protagonisti delle sue canzoni, vittime di una rete più ampia di rapporti di potere e sopraffazione, oppressi dalla società.
La Cina è la seria candidata a vincere una guerra che non la riguarda direttamente, ma che per vie traverse la sta rafforzando a scapito dell’Occidente.
Nei talk show lo chiamano “il contraddittorio”, nella realtà è fin troppe volte un fantoccio travestito da opposizione, informazione scadente travestita da pluralità. Un format consolidato in cui si stabilisce un filone dominante, all’interno del quale devono essere tutti d’accordo, e si affida a un personaggio eccentrico e volutamente fazioso il ruolo di contraddittorio. Una vera e propria indigestione di pareri e di volti, il più delle volte inutili ai fini del dibattito, ma fondamentali. Il trucco della spettacolarizzazione e della lite a tutti i costi crea così lo strano effetto insalata mista di personaggi e idee che il livello di share, purtroppo premia.
Nell’atmosfera sospesa e vibrante che emerge dalle immagini di Massimo Leardini non resta altro che imparare a perdersi, senza per forza chiedersi dove ci troviamo.
Spesso chi decide di fare un figlio si trova più abbandonato che mai senza gli strumenti per far fronte a una simile impresa e con gli unici barlumi di aiuto rigorosamente a pagamento, e con prezzi tutt’altro che sostenibili. Così, le coppie, oltre ad affrontare un periodo estremamente complicato dal punto di vista fisico e mentale, a volte si trovano invischiate in una profonda crisi sessuale, una sorta di incubo, di cui non parla a nessuno perché andare in analisi è ancora considerato uno stigma, così come confidarsi con gli amici.
L’acquisizione di Twitter rappresenta un altro tassello legato all’ampliamento della filosofia di Elon Musk verso settori cruciali per la formazione dell’opinione pubblica, come appunto quello dei social network e dei media.
La Puglia è stata per secoli una terra di conquiste e dominazioni, dal Gargano al Salento sono numerosi i castelli in cui riecheggia l’eco del passato e delle dinastie che si sono succedute, intervallando epiche e tremende battaglie a momenti di pace, benessere e sfarzo artistico e intellettuale.
In un’epoca in cui più lo si analizza e lo si esibisce, meno sembra esistere, il nostro corpo è paradossalmente diventato solo un oggetto tra le tante altre cose del mondo. “Useless Bodies?“, una delle indagini tematiche più estese mai realizzate da Fondazione Prada, creata dal duo di artisti Elmgreen & Dragset e visitabile fino al 22 agosto nella sede di Milano, investiga proprio lo status del corpo nell’era post-industriale e l’influenza che questo cambiamento ha su ogni aspetto della nostra vita.
L’ultimo concorso docenti ha scatenato un’aspra polemica tra i candidati, a cui sono state sottoposte domande a risposta multipla ritenute capziose e fuorvianti, oltre che esclusivamente nozionistiche. Un sistema inefficace e inefficiente che non da alcun peso alle conoscenze didattico-pedagogiche e alle competenze relazionali che possano servire ad accendere la curiosità negli studenti e a curare la relazione con il gruppo classe.
Le foto di Enrico Rassu, nato nel 1996, creano un immaginario per gli artisti della scena musicale contemporanea, partendo dalle domande “Dove vuoi andare?“, “Cosa ti rappresenta?“. Il giovane fotografo non si accontenta di restituirci quello che già sappiamo, a lui interessa soprattutto quello che c’è dietro, lo spazio intimo lontano dal palco: quei momenti qualunque in cui le persone, grazie allo sguardo di Enrico, sembrano rivelare se stesse.
La domanda che sorge spontanea guardando le fotografie di Gabriele Micalizzi, scattate nei conflitti di tutto il mondo, dalla Libia all’Ucraina, dalla Siria all’estremo Oriente – scoprendo il racconto che c’è dietro, fatto di rischi e sacrifici – è: “Gabriele, perché lo fai?”. La sua risposta è spontanea, sintetica e appare tanto ambiziosa quanto scontata: “Per la Storia”. Una storia che continua a procedere e insieme a ripetersi e per questo va raccontata.
Le immagini di Giulia Bersani, nata nel 1992, sono espressione di un’attenta capacità di osservazione e dimostrano una sensibilità matura e una sincerità nello sguardo difficili da trovare. Da sempre la fotografa racconta il mondo in cui è immersa, che conosce: quello della giovinezza, della scoperta e della cura dell’altro in una ricerca della propria identità che parla di amore per se stessi e per gli altri, di un’intimità che ha la forma della liberazione.
Con il Woman Priests Project, Nausicaa Giulia Bianchi ha raccontato la storia delle donne prete e vescove che in tutto il mondo violano il veto del Vaticano all’ordinazione sacerdotale femminile.