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“Hanami” ci ricorda che partire non sempre significa non avere a cuore ciò che si lascia dietro
Nonostante le narrazioni politiche attuali che demonizzano il fenomeno migratorio, ma solo quando non siamo noi a partire, spostarsi, trasferirsi, cambiare luogo non è mai sbagliato, è un movimento innato. Anzi, la migrazione ha costituito – e costituisce tuttora – un aspetto fondamentale, strutturale e costitutivo della specie umana e della sua evoluzione perché modificando l’ambiente e le abitudini finiamo per cambiare le pressioni selettive presenti e future e, quindi, per garantirci condizioni di vita migliori. Le forme del migrare mutano, ma sono sempre esistite: immigrati ed emigranti, schiavi e salariati, stranieri e barbari, profughi e deportati, commercianti e viaggiatori....
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La felicità è un paradosso: più soldi facciamo per averla più in realtà perdiamo tutto il resto
“Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del metrò”, disse una volta Marilyn Monroe. Nonostante la fama, gli agi e la ricchezza, sappiamo però quant’è stata tormentata la vita della diva statunitense e qual è stata la sua tragica fine, a soli trentasei anni. I soldi, dunque, non sembrerebbero fare la felicità. Questa idea era già stata messa in discussione negli anni Settanta dall’economista Richard Easterlin che, nel 1974, elaborò una teoria, nota come il paradosso della felicità. Secondo...

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