All’interno delle opere moraviane si verifica uno sfasamento costante, uno strappo tra l’azione e il pensiero, tra l’idea e la sua applicazione, tra l’amore e le sue manifestazioni, che la scrittura cerca a suo modo di lambire e ricucire, illuminandone almeno i contorni. Tentare di cogliere, decifrare e ritrarre ciò che di sordido si nasconde nella nostra vita intima e sociale, nel rovescio dei nostri sentimenti e delle nostre imperfette istituzioni, assecondando il massimo sforzo di limpidezza, vuol dire non arrendersi al reale così com’è, ma farne un oggetto di studio e di conoscenza privilegiato. Ecco ciò che Moravia e i suoi libri continuano a mostrarci ancora oggi.