Quanto conta il cambiamento climatico nell’insorgere di nuove guerre?
Nell’era dell’Antropocene, le variazioni atmosferiche causate dall’uomo diventano un fattore fondamentale che definisce gli equilibri tra Stati.
Nell’era dell’Antropocene, le variazioni atmosferiche causate dall’uomo diventano un fattore fondamentale che definisce gli equilibri tra Stati.
La mancanza di analisi da parte dei giornalisti e un numero limitato di persone particolarmente attive su Twitter oggi può trasformare un sussurro in un “urlo collettivo”.
Se ci piace leggere l’oroscopo, quindi, facciamolo. Ma, esattamente come non pretenderemmo di avere dritte sulla nostra salute o sul nostro destino professionale dall’ultimo film di Wes Anderson o Xavier Dolan, evitiamo di farlo anche con l’astrologia, che è un semplice prodotto di intrattenimento, non una protesi del nostro libero arbitrio.
L’attenuamento della guerra, l’abolizione della schiavitù, la fine della tortura e della pena di morte, il suffragio universale, le liberal-democrazie, i diritti civili. Il progresso protopico è possibile: è un futuro non solo concreto, ma anche praticabile.
Marielle Franco è stata uccisa a 38 anni, dopo aver dedicato la sua vita alla lotta per i diritti di chi vive nelle favelas brasiliane
Civati è l’emblema di una politica che rappresenta gli intellettuali, che parla a un elettorato medio borghese con un linguaggio da élite.
Giurista, democristiano, e italiano, Mattarella sa bene che comunque tutti i governi sono fatti per cadere. Se ogni tentativo fallisse, scioglierà le Camere, e si tornerà a votare. Ogni sei mesi. Finché non avremo imparato.
Un momento di gioco un po’ diverso dal solito è stato distorto dal passaparola ansiogeno di genitori cattolici, trasformandosi in caccia alle streghe.
Per anni il popolo di sinistra è rimasto fedele al “Partito”. Poi il partito si è spostato sempre più verso destra, e il M5S ha colmato un vuoto.
Questo non è un articolo sul signor Stephen Hawking: non l’ho mai incontrato di persona, e ora è un po’ tardi per raccogliere dati. E questo non è un articolo sui risultati che il professor Stephen Hawking ha raggiunto in quasi mezzo secolo di carriera. Questo è un articolo sul personaggio di Stephen Hawking.
Un paesaggista deve sapere che la forma ha un significato ecologico oltre che architettonico: le quantità in gioco, i tipi di albero e la loro disposizione sono fondamentali per la salute del paesaggio e, di conseguenza, anche per la nostra.
Forse bisognerebbe ripercorrere davvero le contraddizioni e le premonizioni di D’Alema, provando a vederle non solo come un grande magma scomposto, scorso lungo oltre quarant’anni di politica, ma come il riflesso della storia di un Paese, dei suoi brevi anni d’oro e poi del suo pesante, inarrestabile e schizofrenico declino.
La terza stagione di Love si è conclusa nel migliore dei modi, o almeno così sembra.
Tra storie di sfruttamento e avvilimento personale, la manodopera straniera costituisce dunque un pilastro fondamentale su cui si regge l’agricoltura italiana.
Stare all’opposizione consente di assumere un ruolo anti-establishment, analizzare al microscopio le malefatte del governo e gettarle in pasto alla rabbia del popolo.
Da sempre cavallo di battaglia dei pentastellati, la proposta ha pesato anche sull’ampio consenso ottenuto alle ultime elezioni.
Commentando il caso Skripal, lo stesso Putin ha detto: “Chi ci dà del veleno, finirà per avvelenarsi”.
Non è sufficiente parlare di cronaca nera per fare un prodotto televisivo che raccolga un consenso così trasversale, anzi. Franca Leosini, non ha scelto di creare una generica trasmissione di cronaca nera: c’è un filo conduttore tra tutti i protagonisti delle sue “storie maledette”, ed è l’umanità. L’umanità dell’errore, del pentimento, del senso di colpa.
La spiegazione ufficiale è la solita, c’è un problema di comunicazione. È che stavolta Renzi non ha proprio comunicato.
In Europa la criminalizzazione di chi è impegnato in attività di solidarietà riguarda soprattutto chi si muove in difesa dei migranti.
Possibile che l’unico modo per avere una società più coesa, onesta e altruista sia istituire il servizio militare obbligatorio?
La moda non è affatto qualcosa di stupido, e ignorarla non aiuta a comprendere meglio la contemporaneità.
È una battaglia che si gioca sulla portata politica dell’essere neri, non solo dell’apparire come tali. Ma a deciderne le regole sono gli altri.
Sembra esistere una valida alternativa a rispondere alla violenza con la violenza: sfruttare la potenza delle parole, del dialogo. Negoziare, trattare, educare.
Quarant’anni fa usciva Ecce bombo, il film cult di Nanni Moretti che è molto più significativo di un semplice “faccio cose, vedo gente”.
La discussione su questo caso di cronaca si sta dimostrando superficiale, pietistica, se non addirittura scandalistica. È la sconfitta di un sistema mediatico, che anziché porre le giuste domande risponde a quello che nessuno ha mai chiesto, come dettagli irrilevanti sulle vite private di vittime e assassini.
Il “lavoro totale” è il processo attraverso il quale gli esseri umani vengono trasformati in puri e semplici lavoratori. Diventa il centro attorno cui ruota la vita umana, tutto viene messo al suo servizio.
Da Politico al New York Times, fino al Washington Post è facile individuare il fil rouge del commento politico estero alle nostre elezioni: il populismo ha vinto, insieme all’euroscetticismo e all’estrema destra.
Una regione in cui la disoccupazione raggiunge valori oltre il doppio della media europea è probabilmente quella dove il voto “di pancia” raggiunge i picchi più alti.
Com’era ampiamente prevedibile, l’unica cosa che ci è dato sapere dopo queste elezioni è che in Italia non c’è una maggioranza. Non è una novità, anzi: con questa legge elettorale era l’unico risultato possibile, cosa che dovrebbe far sorgere il dubbio su quanto il diritto di voto sia in realtà quasi del tutto svuotato di significato.
Come spesso finisce in Italia, restano solo i fatti: un uomo di Stato che abbraccia una giornalista per salvarle la vita. La realtà, a volte, sa essere più retorica delle parole.
È la mattina del 5 marzo e stiamo leggendo i commenti degli opinionisti più influenti e rispettati: la prima notizia che compare su tutti i titoli è il mancato primo posto del M5S.
Che si possa restare tanto abbagliati dalle questioni civili e credere che votando Emma Bonino ci si assolve ai doveri del buon elettore di sinistra, deluso dal Partito Democratico, è davvero una forma di strabismo politico.
Tra le donne ci sono anche le sensibili, le fragili, le traumatizzate, quelle che non ce la fanno. E il femminismo non può e non deve dimenticarsi di loro.
L’assurdo è quanto il caso sia stato strumentalizzato da tutti, partiti e società civile, dimenticando i cattivi maestri della Diaz o del caso Cucchi.
L’idea che l’apocalisse sia sempre alle porte è una distorsione percettiva: è anche un modo che abbiamo di concentrarci, raccontando a noi stessi che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, ogni elezione la decisiva.
Avete presente l’atmosfera dell’Italia durante la guerra fredda? Il Partito comunista italiano guidato da Palmiro Togliatti, i legami misteriosi con l’Unione Sovietica, i finanziamenti da Mosca, le spie. La cosa che più impressiona è che queste entità avevano un grado di trasparenza, democrazia e dialettica interne infinitamente superiori alla setta grillina di oggi.
La società di sicurezza informatica McAfee ha pubblicato il 21 febbraio scorso, in collaborazione con il Center for Strategic and International Studies, un report in cui si cercano di quantificare i costi che il cybercrime ha comportato per l’economia globale nel 2016.
L’unica vittima che siamo tutti pronti a definire come tale è la vittima prostrata e brutalmente segnata nell’animo e nel corpo. Questo ci dice quanto ancora poco sappiamo sulla violenza contro le donne.
I pregiudizi sull’opera di Elena Ferrante hanno appiattito la critica italiana su inutili congetture sulla sua identità.
È questo il modus operandi della quinta colonna del PCI: creare disordini come premessa e promessa di altri disordini, anche se non si è in grado di mantenerli, a patto che lo Stato o l’avversario non capitolino.
Il regolamento del Movimento 5 Stelle sugli impresentabili non è compatibile con l’articolo 67 della Costituzione Italiana.
Accusata di essere troppo allegra e di essere guarita troppo in fretta, ritenuta fastidiosa perché troppo ottimista, eccessiva, tattica, poco discreta. Nadia Toffa è stata additata come un’inadeguata malata di cancro.
Lo spazio del Ristorante Cracco appare come una cornice posticcia, una nota stonata, solo in superficie legata alla originale storia della Galleria Vittorio Emanuele o alla storia del progetto italiano in generale. In questo non rende certo onore ai piatti di Cracco.
Sembra che il punto di vista maschile domini incontrastato. È che alle ragazze piace essere rappresentate – e rappresentarsi a loro volta – così.
Chi afferma l’importanza dell’istruzione classica l’ha a sua volta ricevuta. C’è poco da fare: il classico è ancora uno status symbol.
Salvini si scaglia contro il Corano, ma anche la Bibbia, se venisse “applicata alla lettera”, potrebbe giustificare qualsiasi genocidio.
Ogni volta che sentiamo di una nuova strage in un istituto scolastico degli Stati Uniti, la prima reazione che segue allo shock iniziale è di incredulità e rabbia. Com’è possibile, infatti, che dopo tutti gli episodi di violenza che si sono verificati in questi ultimi anni, la questione delle armi, in un Paese dove ancora si possono comprare pistole e fucili con la stessa facilità con cui si fa la spesa al supermercato, continui a essere un capitolo irrisolto?
Il 5 marzo sapremo quanto la presenza social dei vari leader politici – più o meno “dopata” – sarà proporzionata ai voti reali, quelli che non si possono moltiplicare con i retweet, le condivisioni e i like. Perché nel loro caso delle croci disegnate a matita su dei fogli di carta valgono assai più di un trending topic di successo.
L’immagine del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che sventola in aria il rottame di un drone minacciando l’Iran dal palco della Conferenza di Monaco sulla sicurezza, non è esattamente quella di un leader in crisi per le accuse dilaganti verso la sua persona per frodi, corruzione e favoritismi ricevuti ed elargiti.
A gennaio 2018 è nato il primo ministero per la Solitudine al mondo. La notizia sembra uno scherzo, invece è tutto vero: a soffrire di solitudine è il Regno Unito, dove secondo le ricerche della Croce Rossa Inglese, su una popolazione di 65,6 milioni vivono isolate ben nove milioni di persone (più degli abitanti dell’intera Londra). Per sconfiggere questa “triste realtà della vita moderna”, la premier inglese Theresa May ha deciso di istituire un ministero apposito.
E se il populismo attecchisce anche tra gli elettori gay non capisco perché i partiti a caccia del consenso, perlopiù ossessionati dall’idea della gente, di quello che interessa la gente, sempre e sola la gente, senza mai distinzioni e minoranze, dovrebbero volersi occupare di diritti.
I manifesti elettorali di Matteo Salvini per la campagna #primagliitaliani non contengono italiani, ma modelli dell’Europa dell’Est
In periodo di elezioni uno dei cavalli di battaglia è l’abolizione del Jobs Act, ma davvero è possibile la sua abrogazione?
Fa effetto dopo 50 anni riascoltare la retorica anti-borghese e l’epica delle officine e dei campi di grano in bocca a quegli studenti di buona famiglia.
Dal 1999 Il commissario Montalbano è una vera e propria certezza nazionale, in grado di impacchettarsi da sola verso l’esportazione.
Non sono i colpi di Stato che uccidono le democrazie. Semmai, le democrazie si logorano da sé, aprendo le porte a istanze e figure che, piegando a poco a poco le regole del sistema a proprio favore, ne stravolgono completamente il volto.
La performance è una forma d’arte potente, attuale, piena di elementi sorprendenti e che potrebbe farvi provare delle esperienze che non si possono paragonare a niente di ciò che vi offrono tutti altri linguaggi, che si tratti di cinema, letteratura o teatro.
Sembra che a Reykjavik abbiano trovato una soluzione all’abuso di sostanze tra i più giovani, ma pochi altri Paesi vogliono seguirne l’esempio.
David Fincher è molto di più delle sue scelte di campi, molto di più della sua bravura maniacale nel dirigere gli attori. Fincher è un artista perfettamente consapevole di ogni singolo aspetto della tecnica che utilizza per esprimersi, un maniaco del controllo capace di sfruttare il mezzo cinematografico come nessun altro della sua generazione.
Risi costruisce costumi, ambientazioni, scale cromatiche, proprio quello che ci piace cercare nelle composizioni cinematografiche di Wes Anderson.
Questa è la base e, allo stesso tempo, lo scopo della democrazia. Dove non c’è compromesso, non c’è pluralismo: solo la voce di uno che parla per tutti.
Secondo gli ultimi dati, sette giovani su dieci potrebbero non votare alle elezioni del 4 marzo: gli italiani dai 18 ai 30 anni sono sempre meno interessati a chi potrebbe governare il Paese in futuro.
L’hacking non è mai stato un argomento così importante come oggi, e non per i “giovani”.
Questo tipo di concezioni, di cui è ancora pervasa la nostra giustizia, non fanno che alimentare la cultura dello stupro, e cioè una cultura dove la violenza sessuale è in qualche modo normalizzata e giustificata.
La vicenda di Cecconi e Martelli, dai media battezzata “Rimborsopoli”, potrebbe essere la punta di un iceberg.
Credo che proprio il complicato rapporto tra i Cinque Stelle e il concetto di pluralismo democratico sia il punto più debole di una forza politica che in qualche modo ha portato anche degli elementi nuovi nello scenario italiano e che ha intercettato in maniera lungimirante molte esigenze di cambiamento autentiche dell’elettorato – tra queste, il desiderio di rinnovamento della classe politica e la richiesta di un nuovo rapporto tra quest’ultima e la morale.
Non sappiamo chi è Liberato, e ci crogioliamo nella curiosità di scoprirlo: sappiamo solo che per Milano è un accessorio perfetto.
Il tricolore diventò la rappresentazione della lotta, per l’unificazione, per combattere papato e invasore; tricolore innalzato dai bersaglieri che diffondevano laicità tra le rovine romane, dai giovanissimi garibaldini imbarcati verso il sud, da Mazzini quando chiese l’abolizione dei privilegi aristocratici e la promozione dell’istruzione pubblica. Ecco cosa rappresentava un secolo e mezzo fa la combinazione verde-bianco-rosso. Ma come tutte le cose belle che prima o poi finiscono, così il tricolore savoiardo si macchiò prima di spirito colonizzatore in Africa e trasformismo parlamentare a Montecitorio, poi di nazionalismo guerrafondaio, di dannunzianesimo e di “riprendiamoci Istria e Dalmazia”.
La campagna di Fratelli d’Italia contro l’iniziativa del Museo Egizio è l’ennesimo capitolo di una campagna elettorale senza senso.
Che il nostro sia un Paese più difficile per le donne che per gli uomini è spesso vero e comprovato. Ben vengano gli slogan, ma non saranno quelli a cambiare lo status quo. Servono le azioni, soprattutto quelle – e le stiamo aspettando da fin troppo – degli uomini.
E fu così che “una manciata di valori comuni, una stessa religione e un nemico comune contribuirono a unire Chiesa Cattolica, servizi segreti alleati e fuggiaschi nazisti e loro ex collaboratori nell’imbastire una rete di fuga dall’Europa per alcuni dei peggiori criminali del secolo”.
Che altro può aver visto di così terribile Marco Minniti, se non il fascismo latente che danni si annida in Italia?
Il gioco a premi che regalerà ai fortunati vincitori una telefonata o addirittura un incontro immortalato da foto e video con il leader del popolo leghista è solo un’operazione di marketing studiata per migliorare la qualità del pubblico della sua pagina
Nel festival che celebra la ricorrenza della rivoluzione dei figli contro i padri è Claudio Baglioni a fare il ribelle, ma dalla parte del professore. Genitore che si ribella alla sua stessa progenie, i cantanti pop italiani che gli si sono succeduti, con una bella iniezione di Pooh, Ornella Vanoni, Decibel, Ron.
Gli animali nella ricerca sono ancora necessari, e probabilmente lo saranno sempre e il tema della “vivisezione” nel nostro Paese e particolarmente sentito.
“Non c’è una relazione effettiva tra il grado di avanzamento scientifico e un ridotto profilo di influenza, credenza e pratica religiosa”.
consis
Ognuno va a letto con chi vuole, ma le parole sono importanti: la libertà che ognuno riconosce è spesso frutto di un processo collettivo, di cui tutti siamo responsabili.
Le esigenze del corpo femminili esistono e vanno rispettate, senza soffocarle per pudori stupidi, credenze medievali o negligenze incomprensibili.
Con il suo trasformismo, la sua imprevedibilità, Matteo Salvini è probabilmente il leghista più leghista che ci sia mai stato.
Sembra che un fattore fondamentale nel definire il terrorismo sia l’ideologia e il corredo genetico. Così, Luca Traini diventa automaticamente “un folle”.
De Palma non è riuscito a piegare le sue ambizioni e la sua visione alle logiche di mercato: ha preferito tacere e ritagliarsi dei piccoli spazi.
“Esiste una cura?”. “No, altrimenti gliel’avrei già prescritta”. L’HPV non può essere curato ma può essere monitorato. Il che è già molto.
Chiederci come hanno fatto gli altri a diventare pessimi individui è molto diverso dal chiedersi se noi, in tali circostanze, non avremmo fatto lo stesso.
Poche ore dopo la dichiarazione di Corbyn, in cui si impegnava ad acquistare 8mila alloggi per i senzatetto inglesi, è stato pubblicato il programma elettorale di Liberi e Uguali, il movimento che proprio dal Labour sembra avere copiato almeno lo slogan (“Per i molti, non per i pochi”). Oltre a questo, quanto si somigliano, di fatto, i due partiti?
Plurilaureata, economista, poliglotta, esterofila. Alessia D’Alessandro sembrava proprio la candidata giusta al momento giusto per il M5S.
Oggi, per essere autori di un libro, grammatica e punteggiatura non sono importanti, serve la passione. E la disponibilità economica.
A spaventare dello zombie è la sua capacità di trasformarci in qualcosa di lontano dall’umano, ma la paura del collasso non è soltanto fiction.
La sessualità non dovrebbe aver nulla a che fare con le molestie e la cultura sessista va smantellata. Ma bastano le posizioni razionali?
A quanto pare Ettore Sottsass non solo ha rappresentato l’estetica degli anni ’80: ha anche contribuito a inventarla.
La Lega Nord ha candidato Giulia Bongiorno come simbolo di tutela per le donne, ma la destra è davvero conciliabile con certi temi femministi?
La trasformazione delle Nazioni in marchio si chiama “nation branding”. A introdurre l’idea la prima volta è stato Simon Anholt, consulente politico visionario che ha cominciato negli anni Novanta a chiedersi quali componenti contribuiscano a costruire la forza e l’identità di un Paese.
Fin dall’antichità le droghe sono state parte integrante della civiltà umana, e in quanto tali hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione bellica, non solo occidentale.
Legalizzare o depenalizzare la prostituzione, permettendo a quella forzata di uscire dalla marginalità e a quella volontaria di essere regolamentata, può rappresentare una risposta alla crisi economica, alla mancanza di lavoro, al desiderio di auto-imprenditorialità e di autonomia professionale, alla lotta contro la criminalità organizzata, alle disuguaglianze di genere e alla discriminazione di alcune categorie sociali, nonché al miglioramento delle condizioni di vita di prostitute e prostituti. Ma si tratta di una risposta ammissibile per la nostra società?
La cooperativa in questione si chiama Leone Rosso e insegna ai migranti l’educazione civica e la Costituzione, per meglio integrarli.
Purtroppo non sono solo medici folli a sostenere tesi negazioniste: Beppe Grillo anni fa appoggiava in modo esplicito – e con gioia – le stesse teorie, definendo l’AIDS “la bufala del secolo”
Studiare la storia italiana degli ultimi cinquant’anni significa infatti fare un tuffo in una marea di sanatorie, concordati, indulti. E restarne sommersi.
Chiamami Col Tuo Nome non è un film italiano: è il film di un italiano che è diventato regista stimato all’estero.
Vere lacune o parte di una strategia politica? Qualunque cosa siano gli errori grammaticali di Di Maio, non lo renderanno “uno dei tanti ragazzi italiani”.