In un contesto in cui le identità politiche si cristallizzano e il dialogo si riduce a performance per i social, ogni evento viene riscritto in chiave propagandistica. E invece di chiedersi come si è arrivati a questo punto, a fare della violenza il primo elemento della politica americana, ci si affretta a strumentalizzare quanto accaduto per marcare ulteriormente le distanze tra le parti. Eppure, proprio la morte di Charlie Kirk, il simbolo di una destra che ha fatto del conflitto la sua lingua madre, dovrebbe spingerci a disinnescare questa dinamica.
La morte di Charlie Kirk è il frutto di una destra che ha fatto della violenza la sua lingua madre
In un contesto in cui le identità politiche si cristallizzano e il dialogo si riduce a performance per i social, ogni evento viene riscritto in chiave propagandistica. E invece di chiedersi come si è arrivati a questo punto, a fare della violenza il primo elemento della politica americana, ci si affretta a strumentalizzare quanto accaduto per marcare ulteriormente le distanze tra le parti. Eppure, proprio la morte di Charlie Kirk, il simbolo di una destra che ha fatto del conflitto la sua lingua madre, dovrebbe spingerci a disinnescare questa dinamica.