Atlas
In “Sirât”, per schivare la morte, bisogna attraversare la vita a occhi chiusi
La libertà di un rave non l’ho mai trovata da nessun’altra parte. C’è qualcosa di profondamente umano, che non ha a che fare solo con la musica o con le luci che distinguono il giorno dal buio. Parlo di ciò che accade tra le persone, anche e soprattutto tra sconosciuti: quella connessione intangibile, quella sospensione del giudizio che sembra impossibile altrove. Esiste come una poetica nel modo in cui ci si muove insieme nello spazio, allo stesso tempo eppure ognuno al suo ritmo, trasformando il suono in impulsi. È un mondo dove le differenze sociali, culturali o economiche svaniscono nella...
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“Parenti serpenti” è il cinico ritratto dell’ipocrisia della famiglia italiana, soprattutto a Natale
Uno dei ricordi più nitidi delle feste di Natale che riesco a evocare, quando da bambino le trascorrevo a Sulmona, nella mia città d’origine, ha a che fare con un capitone. Un’anguilla, per chi non ha dimestichezza. Comprato per tradizione il 23 dicembre, o al massimo la mattina della vigilia di Natale, lo si manteneva vivo fino al momento della cottura. Un gesto che oggi mi appare in tutta la sua crudeltà ma che agli occhi di un bambino appena seienne non acquisiva un vero senso compiuto. Il capitone lo si metteva a nuotare prima nella vasca da bagno riempita...
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