Atlas
In “Aragoste a Manhattan”, tutta l’umanità sfruttata dal capitalismo emerge nel caos di una cucina
Oggi che il diventare adulti assume contorni molto incerti e sfocati, mi capita spesso di chiedermi con quali tappe personali abbia sostituito i canonici riti sociali per ritrovarmi – da un giorno all’altro – a non pensarmi più come a un “ragazzino” anche se non ho intenzione di sposarmi, né di diventare padre o di collezionare vini pregiati da far invecchiare in cantina. Lo scarto, per me, si è condensato tutto in due gesti particolari: archiviare fogli su fogli nel tentativo di creare una cartella sanitaria fisica, in un periodo in cui è facilmente accessibile online, solo per posa, senza...
Attualità
Non possiamo screditare tutto l’attivismo solo perché trasformato in una performance social
Sui social sembra che ormai siano tutti attivisti – autoproclamati o definiti tali dalle rispettive platee di riferimento. Ma se prima dell’avvento di Internet l’attivismo era, dizionario alla mano, una “partecipazione attiva a un’organizzazione politica o sindacale”, oggi la partecipazione può essere anche meno attiva, più pigra, e i social concedono l’autoillusione di percepirsi attivisti anche solo per aver ricondiviso un reel sugli sfollati del Darfur o un post sulla discriminazione transfobica. Meglio di niente, si potrebbe pensare, e forse è davvero così. Resta però quel dubbio un po’ semantico e un po’ politico sulla proliferazione dei wannabe attivisti, soprattutto quando...
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