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Con i “I pugni in tasca”, Marco Bellocchio ha fatto implodere la famiglia borghese su sé stessa
C’è una scena ne I pugni in tasca in cui Augusto, l’unico di quattro fratelli ad avere una vita lavorativa e sociale “normale”, lavora nel suo ufficio mentre, fuori, la madre cieca e i due fratelli disabili si muovono goffamente in casa, in attesa che la quotidianità li inghiotta nel suo eterno ritorno dell’identico. È una scena silenziosa, teatrale, in cui il dramma della famiglia borghese italiana degli anni ‘70 – ma forse sempre attuale, in ogni tempo ed epoca – si cristallizza nella sua forma più pura: quella di un recinto asfissiante, claustrofobico, da cui sembra impossibile fuggire senza...
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Il grande inganno della società è aver fatto in modo che fidarci degli altri sia un gioco a perdere
Quando, qualche mese fa, Reddit e Twitter sono stati invasi da un ritratto di Papa Bergoglio avvolto in un piumino bianco Balenciaga, diventato virale nel giro di poche ore, sono stata tra le molte persone pronte a credere che quelle immagini fossero reali. Prima di scoprire la verità sul capo incriminato, che si è rivelato essere la creazione di un software di intelligenza artificiale, infatti, buona parte degli utenti di internet è stata contagiata da un effetto simile alla sospensione dell’incredulità, convincendosi dell’esistenza di un capo d’abbigliamento che, in realtà, era tutt’altro che allineato con gli standard del guardaroba papale,...

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