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Siamo nell’epoca del capitalismo che ci studia e ci osserva. E i nostri dati glieli offriamo noi.
Durante un violento temporale, nel 2009, Shoshana Zuboff, psicologa sociale dell’università di Harvard, vide la sua casa dissolversi tra le fiamme, dopo essere stata colpita da un fulmine. Nonostante si fosse diffuso per la casa un fumo nero e asfissiante, Shoshana si era limitata a chiudere qualche porta per bloccarlo, senza pensare a un altro pericolo imminente: l’esplodere di un incendio. Solo l’arrivo dei vigili del fuoco riuscì a farle comprendere la gravità della situazione. Poco dopo Zuboff e la sua famiglia si erano ritrovati all’esterno, davanti alla loro casa sventrata dalle fiamme. Erano increduli, ma ancora vivi. Libri, appunti,...
Attualità
Viviamo in una gigantesca trappola, in cui l’ossessione per la produttività non fa che abbruttirci
Ormai viviamo dentro una gigantesca trappola: sui social, sempre più influencer ci sponsorizzano la loro “fortuna”, cioè quella di fare un lavoro che amano, oltre che lautamente retribuito. Ciò contribuisce a creare un’invidia sociale diffusa che si riflette in un senso di insoddisfazione accentuato verso la nostra realtà più routinaria, talvolta estremamente faticosa sia sul piano economico che pratico. D’altro canto, siamo ancora schiavi di quell’aforisma secondo cui “Il lavoro nobilita l’uomo” e dunque, già insoddisfatti e con la percezione di aver fallito nella vita e nella carriera, sprofondiamo nell’abisso dell’iperproduttività, diventando i burattini di qualcun altro, sempre più incapaci di...

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