Fino a marzo 2020, a parte qualche scienziato lungimirante ma inascoltato, nessuno di noi pensava che di lì a poco saremmo stati travolti dall’epidemia di una sindrome respiratoria dalle origini incerte che avrebbe paralizzato il mondo intero nel giro di poche settimane e ucciso migliaia di persone. Oggi, siamo ormai abituati a parlare di pandemia, perché ci stiamo praticamente convivendo da due anni, ma non sappiamo ancora valutare cosa sarà la prossima catastrofe sanitaria. Questo perché, per quanto si possa conoscere un fenomeno, nessuno può metterci al riparo da una (grossa) parte di imprevedibilità, tanto più quando si devono fare i conti con le variabili complesse che tengono legate tra loro con fili invisibili – di natura ambientale, geopolitica ed economica – luoghi del pianeta anche molto lontani tra loro.
Questo vale anche per il clima, e non si tratta solo delle previsioni del tempo che non ci prendono mai, ma di un andamento sempre più variabile e imprevedibile della meteorologia. Tra i problemi maggiori della crisi climatica c’è proprio la variabilità, che intensifica gli estremi: siccità e caldo da un lato e alluvioni violente e improvvise dall’altro, che si abbattono sui raccolti e fanno esondare torrenti, trascinano con sé automobili, motorini e persino persone. Gli eventi atmosferici estremi sempre più violenti e imprevedibili causati dalla crisi climatica stanno facendo sentire il proprio impatto anche sul settore delle assicurazioni, come si vede negli Stati Uniti, con l’aumento registrato in questi anni del prezzo delle assicurazioni sulla casa, soprattutto nelle zone costiere esposte alle alluvioni e all’innalzamento del livello dei mari. Proprio le assicurazioni, però, in un tale contesto possono rappresentare tutele irrinunciabili: scegliere quella giusta può davvero fare la differenza sulla qualità della nostra vita.
La rapidità con cui l’incremento degli eventi climatici estremi e dei cicli con cui virus e malattie stravolgono – e stravolgeranno – il nostro stile di vita ha infatti aumentato a dismisura la nostra incertezza e le nostre preoccupazioni. Questa precarietà diffusa mal si concilia con la sfiducia dei cittadini nei confronti delle assicurazioni e degli altri sistemi che in teoria servirebbero proprio a metterci, almeno in parte, al riparo, ma che sono spesso guardati con sospetto perché visti – e non sempre a torto, purtroppo – come macchine spilla-soldi. Questa sfiducia, però, ci rende ancora più difficile gestire l’incertezza e accettare di affidarci, per farlo, a enti e intermediari.
Scandali e incompetenza a livello politico e non solo, negli anni, ci hanno fatto sviluppare una diffidenza generalizzata nei confronti di istituti, enti, banche e altre forme di autorità economica di cui comunque, volenti o nolenti, all’attuale stato delle cose non possiamo fare a meno; parallelamente, con la concorrenza tra le compagnie assicurative avviata dalla liberalizzazione del 1994 dell’RCA (la Responsabilità Civile Auto prevista dalla legge, che comprende la copertura dei danni causati dal veicolo o da altri), la corsa ad attirare più clienti possibili ha fatto spuntare come funghi polizze e proposte allettanti, non sempre facilmente interpretabili dall’utente – tra prezzi base, massimali e franchigie – e che magari, al pari di certi mutui, nascondono asterischi e clausole scritte in piccolo a fondo pagina, che possono celare realtà che a conti fatti sono tutt’altro che convenienti. Oggi le assicurazioni possono gestire autonomamente le proprie tariffe, regolate dal costo annuo imposto dall’RCA, sulla base – per quanto riguarda le vetture – di fattori come la categoria del veicolo e le caratteristiche del guidatore, in particolare l’età e il numero di incidenti nel suo passato. Il cliente deve quindi essere ben informato – e talvolta questo significa che deve informarsi in prima persona – su tutte le clausole e i dettagli del contratto per non avere brutte sorprese; ecco perché uno dei criteri, anche se non sempre facilmente giudicabili, per scegliere l’assicurazione deve essere la sua trasparenza e la facilità nel mettersi in contatto con l’istituto stesso.
D’altro canto, se in alcuni settori – come i viaggi – dotarsi di un’assicurazione è una scelta di buonsenso, nel caso di auto e moto non abbiamo altre opzioni, dal momento che è obbligatorio, anche se le notizie di cronaca suggeriscono di aggiungere anche alcune garanzie in più oltre all’RC base, a partire da quelle in caso di eventi naturali o atti vandalici. L’incertezza e l’instabilità generalizzata che riscontriamo oggi nel mondo, infatti, valgono anche per il nostro piccolo, quotidiano e locale universo. Ancora una volta, però, tutelarsi non è semplice, perché la vita di oggi richiede molta flessibilità e molti mezzi diversi. Se si pensa alla facilità con la quale interscambiamo diversi mezzi di trasporto cittadino, personali, pubblici e privati, ci ritroviamo spesso ad avere a che fare con singole assicurazioni, magari anche convenienti, ma che, al di fuori di pochi e basilari termini di servizio stabiliti, ci lasciano scoperti in molte evenienze, magari costringendoci ad affrontare costi esorbitanti nel momento in cui succede qualche imprevisto e ci troviamo scoperti. Manca di fatto una rete di protezione che copra tutti i nostri mezzi di trasporto e tipi di spostamenti permettendoci di muoverci e vivere serenamente come la nostra vita frenetica e multimodale oggi richiede. Poiché fortunatamente non è vero che “tanto sono tutti uguali”, informarsi e scegliere sistemi integrati in grado di aderire a uno stile di vita composito, rapido e imprevedibile può rappresentare una soluzione efficace. Se a tutto questo si aggiunge la possibilità non solo di usufruire di economie di scala e detrazioni fiscali risparmiando, ma anche di incentivare comportamenti più etici ed ecosostenibili e soprattutto di garantirsi un adeguato supporto per ogni evenienza, ci si può facilmente rendere conto di come a condizioni di vita sempre più inedite occorrano soluzioni sempre più flessibili.
Molte persone sono costrette ad adeguarsi alla flessibilità imposta da limiti sia economici e non, per cui diventa indispensabile la possibilità di fare pagamenti mensili e magari ottenere delle detrazioni, ad esempio tramite cashback. Oggi, infatti, la “vera” ricchezza, forse più ancora che in denaro, si misura in tempo, nella nostra giornata costantemente impegnata – si tratta di un problema di energie mentali e tempo a disposizione, dal momento che lavoriamo sempre troppe ore e riempiamo quelle che avanzano con l’attività fisica, il lavoro di cura e varie incombenze e commissioni. È indispensabile quindi avere a disposizione servizi integrati, il più possibile digitali e rapidamente gestibili online, perché non abbiamo tempo, tanto meno per la burocrazia che ci siamo abituati a odiare. E l’assicurazione non fa eccezione: abbiamo bisogno di servizi rapidi, sicuri ed efficienti, e possibilmente sempre a disposizione, in cui tutte le domande trovino rapidamente una risposta e che sia possibile gestire facilmente in autonomia o se necessario con l’aiuto di un operatore, a portata degli utenti, che non sono tenuti a essere esperti assicuratori e hanno una soglia limitata di energie fisiche e mentali da investire in questo ambito.
Scegliere l’assicurazione giusta è quindi fondamentale. È un diritto che si ha nel momento in cui si deve per forza acquistare un servizio perché indispensabile o obbligatorio per legge, come nel caso dell’assicurazione dell’auto; stiamo pur sempre spendendo dei soldi e abbiamo per questo il diritto di ricevere in cambio trasparenza, supporto e rispetto dei valori in cui crediamo. Il denaro è, infatti, assieme al voto, lo strumento di potere più potente che i cittadini hanno e, davanti alle molteplici crisi – ambientale, climatica, economica – di fronte a cui la politica si dimostra stranamente impotente e sempre troppo timida, vale la pena iniziare a fare scelte basate sui valori che ci rispecchiano. Il denaro è potere e con esso possiamo praticare la cittadinanza attiva: possiamo scegliere chi sostenere, sulla base della sua etica professionale e della sua trasparenza, supportando così i servizi che incontrano al meglio le nostre esigenze, e non solo in termini di copertura economica e caratteristiche, ma anche di necessità pratiche e valoriali. Proprio come le banche – che possono usare il denaro dei correntisti per finanziare un progetto sostenibile o meno, etico o meno – anche gli istituti assicurativi non sono tutti uguali.
Rendersene conto è uno dei modi più efficaci che abbiamo a disposizione per avere un impatto positivo sulla nostra stessa vita, ma anche indirettamente sulla comunità e sull’ambiente, rifiutando di accettare in maniera passiva le scelte che non ci rappresentano. È una forma di consumo responsabile con cui possiamo sostenere le realtà più virtuose, che a loro volta si rivolgono alla finanza etica per realizzare i propri progetti, che si impegnano per diventare più sostenibili – sul serio e non con del semplice greenwashing – e che sono consapevoli delle necessità che il mondo contemporaneo richiede, come la flessibilità, l’interconnessione e la multimodalità; che abbiano, quindi, tra i loro valori aziendali anche l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone, consapevoli delle necessità pressanti dell’oggi.
Questo articolo è realizzato da THE VISION in collaborazione con Telepass, tech company all’avanguardia nella rivoluzione della mobilità in ambito urbano ed extraurbano in un’ottica sempre più innovativa e sostenibile. Con Telepass Assicura, l’agenzia assicurativa del Gruppo Telepass, garantisce un nuovo modo, più semplice e veloce, per assicurare la propria auto: bastano pochi passaggi per ricevere rapidamente un preventivo e la polizza può essere pagata in 12 mesi senza costi aggiuntivi, personalizzandola per soddisfare ogni esigenza di sicurezza in maniera efficiente e digitale.
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