“Lo spacciatore”, di Paul Schrader con Willem Dafoe e Susan Sarandon, è soprattutto un ritratto di insoddisfazione esistenziale, in cui l’assoluzione, la redenzione a quelle che pensiamo siano le nostre colpe, non è a portata di mano. C’è sempre per ognuno, però, una possibilità di cambiare. Il costo che paghiamo per farlo, impareremo, è prima di tutto un conto con noi stessi.