Nella seconda metà del Novecento, alcuni psicologi e sociologi realizzarono esperimenti volti a dimostrare quanto l’uomo fosse naturalmente predisposto a compiere atti crudeli sui propri simili in condizioni favorevoli e quanto il sentimento di compassione fosse più debole del sadismo e della crudeltà fisica e psicologica. Nel 1971, lo psicologo statunitense Philip Zimbardo dimostrò, con un esperimento divenuto famoso, che l’individuo, messo nelle condizioni di poter prevaricare l’altro, non esita a farlo e si rende responsabile di azioni anche molto violente. Circa un decennio prima, un altro psicologo statunitense, Stanley Milgram, dimostrò come l’uomo fosse capace di infierire crudelmente su...
Segui Giulia su Twitter.
Seguici anche su: