Venerdì 19 maggio, un diciasettenne di nome Dimitrios Pagourtzis è entrato nella scuola dove studiava a Santa Fe, non lontano da Houston, e con un fucile e un revolver ha ucciso sette compagni di classe e due insegnanti, ferendo un’altra decina di persone. Ha cominciato sparando a Shana Fisher, una ragazza di cui si era invaghito e che l’aveva rifiutato. Sua madre, Sadie Rodriguez, ha raccontato che Pagourtzis ha perseguitato la figlia per quattro mesi con le sue avances, finché lei non ha reagito davanti ai compagni. Il killer, una volta arrestato dalla polizia, ha spiegato di aver ucciso solo i compagni che non gli stavano simpatici, in modo da lasciare quelli che, a detta sua, lo apprezzavano affinché potessero raccontare la sua “impresa”. Inizialmente, infatti, voleva suicidarsi, ma non ne ha avuto il coraggio. Su internet, Pagourtzis era attivo negli ambienti della alt-right. La famiglia e i compagni di classe lo descrivono come un ragazzo tranquillo e taciturno.
Alla fine di aprile, Alek Minassian a Toronto ha investito più di venti persone con un furgone, mirando soprattutto alle donne e provocando dieci morti. Qualche minuto prima della strage aveva postato su Facebook un post che inneggiava a Elliot Rodger, l’uomo che nel 2014 sparò e uccise sei persone a Isla Vista, in California, come vendetta contro le ragazze che non volevano avere rapporti sessuali con lui. Minassian nel post salutò la “Ribellione Incel” e la morte di tutti i “Chad e le Stacy”. Nei forum Incel, sebbene il killer del Texas Pagourtzis non si sia dichiarato come tale, il suo gesto viene applaudito. “Incel” sta per “involuntary celibate”, ovvero “involontariamente casto”. Stando a quanto dichiarato nel forum Incel.me, “Se prendi il termine in maniera letterale, incel è una persona che non riesce a fare sesso, nonostante ne abbia il desiderio. In pratica significa non avere nessuna possibilità di trovare una partner da cui avere sostegno, amore o accoglienza. Anche il sesso è incluso in queste cose, sebbene in minore entità. Una persona può essere incel per molte ragioni, in generale bruttezza fisica e insicurezza.” Nell’universo incel solo i maschi sono accolti. Le loro caratteristiche fisiche vengono infatti considerate talmente irreparabili che essere brutti è diventata una condizione senza via di scampo. A differenza delle femmine, che per quanto poco attraenti possono sempre riuscire a trovare qualcuno con cui avere rapporti sessuali, per un maschio incel non c’è redenzione: nemmeno sviluppare la propria personalità, come fanno coloro che vengono disprezzatamente definiti PUA, Pick Up Artist, ovvero “Artisti del Rimorchio”, può aiutare. “Chad e Stacy”, invece, stando al linguaggio del gruppo, sarebbero i ragazzi comuni e attraenti, che riescono a vivere numerose e sane relazioni sessuali e affettive. I termini deriverebbero dai tipici nomi dei protagonisti dei teen movie americani, rispettivamente del quarterback e della cheerleader, belli, vincenti e popolari.
Se gli incel fossero semplicemente dei ragazzi che non riescono ad avere alcun tipo di rapporto con le coetanee perché non sanno come approcciarsi o come gestire gli eventuali rifiuti, potremmo pensare che con un po’ di aiuto e di incoraggiamento psicologico, queste persone sarebbero in grado di risolvere i loro problemi, ma gli incel hanno elaborato e perpetrano, all’interno dei loro forum e su aggregatori come Reddit (da cui sono stati bannati) e 4chan, una vasta e complessa teoria sociale e biologica che illustra la loro condizione, supportata da un’ideologia marcatamente di destra e, soprattutto, da una radicatissima misoginia. Questa teoria li condanna all’immobilismo: non c’è speranza per un incel, non c’è possibilità di cambiare la propria vita, che non è altro che una condanna irreversibile. Gli incel si vedono come le vittime designate di un sistema che privilegia solo “Chad e Stacy”, alimentato secondo loro dai liberal e dalle femministe. La “Ribellione incel” annunciata da Minassian potrebbe essere iniziata. Dopo il gesto di Rodger, ormai nel lontano 2014, ci sono stati due attacchi a distanza molto ravvicinata. E proprio come avviene col terrorismo islamico, la diffusione di internet ha facilitato la radicalizzazione del pensiero. È necessario, parlando degli attacchi compiuti da incel, ricorrere a questo termine che ormai naturalmente associamo ai jihadisti: terrorismo. Il terrorismo degli incel, però, diversamente dalle forme a cui siamo abituati, non ha la matrice dell’estremismo religioso o politico, ma un movente sociale. La causa incel è quella di punire o ripulire la società dagli elementi di disturbo, perseguendo il disegno di un nuovo ordine sociale. Nelle loro discussioni, gli incel chiamano in causa molto spesso la paura: secondo una delle loro teorie, gli uomini con la mandibola sviluppata sarebbero i perfetti “Chad”, in grado di incutere paura, e quindi rispetto. La paura, inoltre, è spesso invocata come arma, perché gli incel più radicali non vogliono soltanto uccidere, ma terrorizzare e far soffrire le loro vittime, ad esempio con lo stupro o sfigurando con l’acido. Secondo la Treccani, il terrorismo è “l’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine […].”È chiaro come la “collettività organizzata” destinataria dei loro attacchi sia la società intera. Questa collettività non è formata solo dalle donne, ma anche dagli uomini che, a detta degli incel, sarebbero complici di questo sistema. Per questo né Rodger, né Minassian, né Pagourtzis avevano come obiettivi le sole donne, ma anche i maschi non-incel che ritengono egualmente responsabili della loro condizione. Per questo, seppur tra le vittime compaiano anche nomi maschili, il terrorismo incel è vero e proprio terrorismo misogino.
Il primo attacco terroristico che possiamo definire puramente misogino avvenne il 6 dicembre 1989 in un’aula dell’École Polytechnique di Montreal, quando Marc Lépine uccise quattordici studentesse di ingegneria usando un fucile e un coltello da caccia. È emerso che Lépine, la cui domanda di ammissione all’università era stata rifiutata, non voleva che le donne lavorassero in campi tradizionalmente maschili. All’epoca i media descrissero Lépine “innocente tanto quanto le sue vittime, ed egli stesso una vittima di una società sempre più senza pietà.”Nel 1989 internet non esisteva, così come non esistevano i Men’s Right Activist (MRA), gli attivisti per i diritti maschili. Sebbene prima dell’avvento del world wide web non mancassero comunità anti-femministe, è con la diffusione del web 2.0 che gli MRA trovano uno spazio di definizione e un valido strumento di aggregazione. Secondo la ricostruzione di Debbie Ging, il collante di questi attivisti sarebbe stata la cosiddetta “manosphere”, la “maschiosfera”. Il termine è comparso per la prima volta in un blog nel 2009 ed è stato diffuso da Ian Ironwood, autore di The Manosphere: A New Hope for Masculinity. Nella maschiosfera, gli uomini si dividono in alfa – attraenti, di successo e sessualmente attivi – e beta – quelli che invece non lo sono. Le dinamiche fra i due gruppi possono essere molto diverse: esistono beta che vorrebbero diventare alfa, e altri che invece li disprezzano in quanto complici del sistema “ginocentrico”, ma anche beta che riescono ad avere le donne che sono prima passate dagli alfa, e che loro considerano alla stregua di uno scarto. L’involuzione della maschiosfera ha dato vita agli incel.
A reggere la struttura di queste mascolinità ibride, come le chiama Ging, esiste però anche una teoria di “economia politica”. Il mondo incel è un mondo dominato dal valore di scambio, che sia quello reale o quello simbolico. Ogni persona, alfa o beta, maschio o femmina, ha un “valore di mercato sessuale” che può andare da zero a dieci. Le donne, però, possono imbrogliare su questo valore utilizzando, ad esempio, il make-up per riuscire ad alzarlo, senza contare che sono già avvantaggiate in partenza (una donna brutta ha molte più possibilità di fare sesso rispetto a un uomo brutto). I soldi sono una vera e propria ossessione degli incel, a partire dal loro profeta Elliot Rodger, che nel suo manifesto racconta con grande precisione i suoi tentativi di vincere alla lotteria. Questo perché, nella visione misogina portata avanti dagli incel, l’unica cosa che riesce a vincere sulla bellezza è il denaro. Gli incel lottano contro un sistema classista, che includono tra i responsabili della loro condizione. Anche il più brutto degli incel se è ricco può riuscire ad ottenere del sesso senza sforzo, proprio come i Chad. E il sesso è la seconda martellante ossessione. Nonostante nella sezione informativa del forum Incel.me il sesso sia definito come “entità minore”, nei threads è evidente come non lo sia affatto. Immagini e video pornografici, parafilie, descrizioni delle preferenze sessuali di Chad e Stacy e apologie di stupro sono le manifestazioni diffusissime e inquietanti di questa esigenza. Chi non è vergine, raramente viene accettato nella comunità incel. Gli incel desiderano fare sesso, ma è proprio la sua assenza a sancire la possibilità di far parte della comunità. E auto-convincersi di non poterlo fare è la prima ragione per cui non lo fanno. Gli incel sono, in un certo senso, gli impotenti per eccellenza: individuano nella società la causa dei loro mali, ma allo stesso tempo vorrebbero disperatamente farne parte. Vorrebbero rovesciarla, ma ci sono talmente invischiati che possono solo lamentarsene. Un impotente non-incel sceglie la via dell’edonismo, ovvero si imbottisce di distrazioni alla continua ricerca del piacere, che sia quello sessuale, quello delle droghe o quello della Playstation, mentre un incel sceglie di essere completamente anedonistico. I suoi unici piaceri sono il senso di appartenenza alla sua comunità e il gaming. Tutto il resto è dolore. Gli incel senz’altro soffrono per la loro condizione, ma questo non li esime dalle loro responsabilità. E per tutti gli altri è altrettanto difficile sospendere il giudizio di fronte a chi desidera la morte di tutte le donne o vorrebbe renderle schiave sessuali.
Una possibile via d’uscita che la società potrebbe suggerire agli incel, invece di ignorarli o combatterli, sarebbe paradossalmente il femminismo, come suggerisce Jia Tolentino sul New Yorker. Il femminismo, infatti, combatte ogni giorno per l’uguaglianza sessuale e per abbattere le barriere che delimitano ciò che la società considera convenzionalmente attraente. Per le femministe, tutti, a prescindere dall’aspetto, dal genere o dalla classe sociale, possono avere accesso a una vita relazionale felice e soddisfacente, incel compresi. A questo “diritto” però non si accede né con la forza né con la pretesa, ma con un profondo lavoro su se stessi e sulle relazioni che si instaurano con gli altri, con l’educazione, il rispetto e il consenso. Questo non significa che le femministe debbano farsi carico degli incel. Il disegno dei femminismi non è mai quello di accordare o facilitare un privilegio a una certa parte della società – che sia quella Lgbtq o quella dei suprematisti bianchi vergini – ma l’obiettivo è quello di creare spazi di condivisione e riconoscimento. A questo punto un ruolo ancor più significativo potrebbero averlo gli uomini. Gli incel nascono in una mascolinità tossica e opprimente, che non lascia spazio ad altre rappresentazioni del maschile che non siano il “Chad” bello, ricco e di successo che scopa in continuazione, ed è per questo che sviluppano risentimento e aggressività, perché si sentono degli emarginati, rigettati dal contesto in cui vivono. Gli uomini stessi dovrebbero impegnarsi, dall’interno, ad abbattere questo sistema. Se gli incel sono un pericolo pubblico, anche la società politica dovrebbe cominciare a riconoscere che esistono forme di “terrorismo misogino” con cui fare i conti. In Italia esiste una legge anti-radicalizzazione, che al momento riguarda solo il terrorismo jihadista. Il provvedimento coinvolge scuole, educatori, servizi sociali e autorità religiose islamiche e prevede la promozione del dialogo interreligioso e interculturale. Si potrebbe immaiginare un’estesione di questa legge anche per quanto riguarda altri tipi di terrorismo, per trovare soluzioni preventive ed evitare che determinate situazioni sociali degenerino.“Il problema più grosso della comunità,” ha raccontato un ex-incel, “è che non fa niente per risolvere il problema, e rinforza solo le credenze che uno ha già. Quindi se sei uno che non riesce ad avere una ragazza, schivato dalla società (a vari livelli) e vai online e trovi persone come te, trovi false spiegazioni per i tuoi problemi e una camera di risonanza per le tue idee […] Queste idee non ti aiutano nel mondo reale, ma rendono solo peggiori le cose”. Liquidare gli incel come pazzi o malati mentali non fa che peggiorare la loro situazione ed è la società che deve esserne responsabile, coinvolgerli nel mondo “reale” è l’unica soluzione per aiutarli concretamente e mettere un freno alle stragi misogine.