Lo scorso gennaio ho compiuto ventisei anni. Un’età di mezzo, che non aspettavo con l’impazienza dei venti, né mi causa l’aumento di sudorazione che ho sempre pensando ai trenta. Nessun presagio di quella che poteva essere una svolta epocale della mia vita, l’unica cosa che è davvero cambiata è la frequenza crescente con cui mi sento dire, da uno dei miei coetanei, “eh ma ormai sono troppo vecchio per fare questo o quest’altro”. Di solito si sta parlando dell’eventualità di fare le quattro per due giorni di fila, magari infrasettimanali – impresa che io stessa considero impraticabile –, oppure, ancora...
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