Qualche mese fa sul New York Magazine ho letto un articolo intitolato “A vibe shift is coming. Will any of us survive it?”. Il termine “vibe shift”, definito dalla stessa autrice “accattivante ma un po’ troppo cool”, è stato inventato da un tale – esperto di tendenze, anche per Nike – per definire tutti quei cambiamenti nel contesto di un’epoca che i media amano catalogare in cluster e definizioni omnicomprensive – come “Gen Z” o “Millennials” – utili solo a riempire i power point delle strategie di marketing dei brand e dividere la popolazione giovanile a mazzi, come se tutte...
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