Nel 1931 lo psicoanalista austriaco Wilhelm Reich – allievo di Sigmund Freud – ne La lotta sessuale dei giovani mise a confronto la vita dei pochi giovani che conducevano una vita sessuale appagante con coloro che, al contrario, avevano risentito degli influssi inibitori della famiglia, della scuola della Chiesa e che, per questo motivo, non erano in grado di vivere liberamente la propria dimensione erotica. Secondo Reich, la meccanica della repressione sessuale funzionava in questo modo: l’individuo era portato a impiegare un certo quantitativo di energia psichica per reprimere i propri impulsi, e, di conseguenza, poteva investirne poca nelle attività...
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