Qualche giorno fa chiacchieravo con un’amica dottoranda in archeologia, che si diceva nauseata dalla competitività dell’ambiente accademico. Estenuata dalla rincorsa tra colleghi a chi pesta prima i piedi all’altro mi dice: “Alla fine del dottorato voglio insegnare a scuola. Dal mondo tossico dell’università devo fuggire, ne va della mia salute”. Riflettevamo sul fatto che in moltissimi ambienti di lavoro, oggi più di ieri, instaurare rapporti di collaborazione è praticamente impossibile: i posti, ambitissimi, che danno accesso a prestigiose carriere – come ad esempio alcune cariche accademiche, ma non solo – sono così pochi che aiutare gli altri significa, va da...
Segui Giulia su Twitter.
Seguici anche su: