Un medico che prescrive Cannabis ci ha spiegato come usarla - The Vision

Se qualcuno vi chiedesse cosa sono le canne vi mettereste a ridere pensando vi stia prendendo in giro. Ma siete davvero sicuri di saperlo? Forse vi sbagliate. Il Dottor Paolo Poli, della Poli Pain Clinic con sede a Pisa, Roma e Milano, tra i primi a sperimentare l’uso della Cannabis sui propri pazienti, ha accettato di soddisfare alcune delle nostre curiosità, nei panni dell’unico oracolo universalmente ancora riconosciuto dei nostri tempi: la Scienza. Simpatico come qualsiasi buon archetipo di toscano, con la pipa e una latta di tabacco Rattray’s mi ha accolto nel suo ufficio e mi ha raccontato cose che non avrei mai immaginato.

In primis: la marijuana fa male?

La marijuana non ha mai ammazzato nessuno. Il vero punto è: quale marijuana? Di solito se ne parla pensando sia una sostanza sola e invece ne esistono circa 300 varietà diverse, a seconda della percentuale di sostanze attive che contiene.

Il famoso THC?

Le più importanti sono il THC e il CBD. In realtà sono presenti circa 300 principi attivi, ma ne conosciamo soltanto un centinaio, il resto è ancora un mistero. Non sappiamo nemmeno tanto bene come funzioni la marijuana a livello cerebrale. È un tema ancora estremamente complesso. Questo è uno dei motivi per cui come società scientifica abbiamo preso posizione contro la liberalizzazione della Cannabis. C’è da dire però che l’Italia, insieme a Israele, Olanda e Canada è uno dei Paesi in cui sulla Cannabis si è legiferato al meglio.

Ovvero?

Essendoci tanti tipi di Cannabis si cadrebbe nello stesso errore che hanno commesso gli americani: coltivarsela in casa. Ma cosa coltivano veramente? Non lo sanno nemmeno loro e la cosa più grave è che spesso coltivano piante cancerogene.

Perché cancerogene?

La Cannabis è una pianta che assorbe tutte le sostanze contenute nel terreno, come ad esempio i metalli pesanti. Non a caso la coltivano anche nella terra dei fuochi per cercare di bonificare il suolo da tutte le sostanze tossiche, ma in quel caso è Cannabis industriale, senza THC. Quella che compri in strada può essere tagliata con qualsiasi cosa ed è già di per sé cancerogena, mentre quella terapeutica, il farmaco, è coltivata in colture idroponiche dove viene eliminata qualsiasi sostanza tossica. Quella medica è una pianta pulita di cui conosciamo perfettamente le percentuali di THC e CBD.

Che sono molto più basse di quella dell’erba in strada però? 

Per niente, il Bedrocan ha una percentuale di THC dal 19 al 22 percento che ti sfido da trovare in giro facilmente.

Bella botta…

Ride. Noi non la diamo per farla fumare, viene assunta tramite decotto o come olio. Un mio ex paziente (malato oncologico che purtroppo ci ha lasciato) usò 30mg convinto che fosse poca la dose prescritta e poi mi telefonò dicendo che lo avevo “steso”.

La date solo ai malati terminali?

Non la diamo ai terminali. Anche perché nel paziente terminale non serve assolutamente più a niente.

Cosa?

Niente. Zero. La Cannabis agisce soprattutto come antiemetico, perché argina il vomito dovuto alla chemio (in questo è più efficace di tanti farmaci come il Plasil e meno dannosa), e poi come appetizzante.

Per via della fame chimica?

Esatto, quella. Tu pensa al paziente oncologico che non mangia perché è malato e dimagrisce continuamente. Per lui la Cannabis è un toccasana perché toglie il vomito e dà appetito.

Ma se fumo perché io vado in paranoia e un altro no?

Ride. Anche io ho provato a fumarla, manca poco e ci lascio le penne. Non si sa ancora, stiamo facendo uno studio di genetica a riguardo ma ancora non si sa nulla. E lo stiamo facendo con i nostri soldi, insieme all’università di Pisa, perché nessuno ci finanzia.

Quindi non è usata come anti-dolorifico? 

Ma va. Ti dico una cosa: la Cannabis non è un grande antidolorifico. Ci sono farmaci molto più idonei come la morfina e l’ossicodone che sono più efficaci e utili nell’azione sul dolore. Però è vero che la Cannabis è audivante e potenzia l’effetto degli analgesici. Se a un paziente do un semplice Voltaren assieme alla Cannabis l’aumento dell’effetto è potenzialmente superiore, ma bada bene… non in tutti i pazienti.

Da quello che avevo letto online non lo avrei mai dedotto.

Senza offese, ma tutto quello che trovi su internet a riguardo è molto approssimativo. Per non dire proprio campato in aria.

Cioè?

Gli studi che dicono che la Cannabis fa bene non hanno veri riscontri scientifici. E poi come ti dicevo prima: quale tipo di Cannabis? A che dosaggio? Per quali patologie? Su quali pazienti? Considera che non è stato mai fatto uno studio in doppio cieco e quindi non ha valore scientifico. Prima si fa la sperimentazione in vitro, poi sugli animali e poi sull’uomo. Sull’uomo si fa dando ad alcuni la sostanza e ad altri un placebo o per lo meno si fanno studi comparativi con un’altra sostanza simile… e questa cosa non è mai stata fatta da nessuno. Mai! E il problema è la Cannabis. I principi attivi cambiano addirittura da dove io colgo il fiore. Se lo colgo in basso c’è una percentuale di THC minore di quella che sta sulla cima della pianta. Il fiore va colto, essicatto e trattato affinchè ottenga una percentuale costante di valori. Un’operazione molto complessa.

E quella che date voi che Cannabis è? 

Si tratta di Cannabis olandese e italiana. Bendodran è l’azienda che la produce e la vende attraverso il ministero della sanità olandese. Noi in Italia abbiamo la FM2, che è anche migliore.

Ma la Cannabis danneggia il cervello? 

Allora, i danni al cervello derivano dal THC e possono sorgere sia con quella medica che con quella illegale. Di certo la Cannabis può essere letale (non letterale) nella fase dello sviluppo.

L’età critica per eccellenza… 

Ci sono degli studi americani a riguardo che hanno preso un campione di fumatori e li hanno monitorati a lungo. I giovani che fumavano Cannabis in età di sviluppo hanno la possibilità di sviluppare psicosi gravi da adulti con percentuali notevolmente più alte di quelli che non fumavano.

Io fumavo da ragazzino, ho smesso col tempo perché mi dava paranoia e ansia. Alcuni miei amici invece fumano ancora come ai vecchi tempi e oggi mi sembrano un po’ meno lucidi e dipendenti.

Mmm. Capisco… la Cannabis ti dà una dipendenza psicologica, un’addiction. Però in teoria l’assuefazione è più blanda di quella della morfina… e non ti illudere, la caffeina è peggio della marijuana come dipendenza. L’adulto che fuma Cannabis secondo me non ha grandi problemi. Il discorso è tutto sul sistema limbico e sul meccanismo della ricompensa.

Tradotto in italiano?

Prendi ad esempio il cibo. Se stimoli continuamente l’appetito mangiando stai bene, però se esageri diventi obeso. Se nello sviluppo, quindi in età precoce, forzi questo meccanismo della richiesta di appagamento tramite il cibo è probabile che nel corso della vita sviluppi il diabete. Idem per il fumo.

Quindi andrebbe assunta solo la Cannabis-medicina? 

L’uso ricreativo ha un rischio. Noi ci siamo schierati contro perché in quel modo si andava a inquinare l’uso farmacologico. La gente non ha certezze su quello che autocoltiva né su quello che fuma. Dovrebbe comprarla solo prescritta e in farmacia, giusto per sapere cosa sta assumendo.

Ma essendo un farmaco, qualunque medico potrebbe prescriverla?

Certo, dal 2007. Nel 2007 il Ministero della Salute fece un accordo con l’Olanda per l’importazione che è iniziata nel 2012.

E come mai non l’ho mai sentito dire?

Perché è un farmaco off label, ovvero di cui non abbiamo dimostrato l’utilità. Non ci sono studi scientifici, per cui il medico che la prescrive lo fa a suo rischio e pericolo. Esempio: io medico ho un paziente con dei dolori, gli posso dare il Voltaren o la Cannabis. Il Voltaren son sicuro che funziona, ma per quanto riguarda la Cannabis se poi ti fa causa e ti dice che non lo ha curato e che gli è venuta una crisi psicotica sono fatti tuoi.

E perché le industrie farmaceutiche non ci mettono le mani? 

Perché non è brevettabile.

In che senso?

Nel senso che la Cannabis è una sostanza naturale, come la Aloe, mica può inventarsela una casa farmaceutica.

Ma non possono semplicemente modificarla con qualche sostanza e brevettarla? 

Se avessero alle spalle degli studi scientifici potrebbero, ma non essendoci è molto complicato. I farmaci che ci sono adesso sono pochissimi rispetto alla miriade di farmaci che si potrebbero creare. Cambiando anche solo una percentuale cambi tutto il farmaco.

Quindi ricapitolando: l’erba coltivata in casa non si sa cosa sia. 

Esatto e chi la fuma non può sapere che effetti subirà nel tempo… magari non buoni.

Come pensa che i media e la politica trattino questo tema?

C’è molta ignoranza a riguardo. Per esempio per quanto riguarda il disegno di legge: a livello politico siamo riusciti a bloccarlo quando un collega psichiatra ha letto in Senato un memorandum sugli effetti disastrosi della Cannabis sugli adolescenti. I politici di fronte ai dati e alle responsabilità si spaventarono subito e bloccarono tutto.

Però ci sono ancora partiti che appoggiano la legalizzazione e l’uso ricreativo.

I politici spesso non hanno le necessarie competenze.

Per loro sono voti.

Ride e non risponde.

Insomma queste piantine di marijuana a lei piacciono…

La canapa è una cosa meravigliosa. Ci si ricava di tutto. Pensa che l’Italia era il secondo produttore al mondo di cordami in canapa, pure la marina inglese li comprava da noi. Piemonte, Campania ed Emilia Romagna producevano una canapa da sogno. Ce l’hanno tolta gli americani con una legge presentata alle Nazioni Unite che la metteva al bando in tutti i Paesi industrializzati. Peccato, oggi potremmo farci un sacco di cose.

Hai capito gli americani… 

La Cannabis fu portata da Napoleone in Europa. Gli americani la fecero apparire come “hashish”, ovvero “assassin”, che creava dipendenza e traviava i giovani… così fu messa al bando. Ma le proprietà della Cannabis si conoscevano da millenni. Vedi, l’uomo si è sempre auto-curato. Come si curava con la corteccia del salice che contiene l’acido acitilsalicilico, la base dell’aspirina, si curava anche con la Cannabis. Il logo della nostra società scientifica è un tatuaggio che venne trovato sulla Ice Princess, la principessa trovata sui Monti Urali, una nobile morta a circa trent’anni per un cancro alla mammella, circa 2500 anni fa. Nella sua tomba, accanto ai suoi piedi, è stata trovata una cesta piena di marijuana. Qualcosa vorrà dire.

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