The Night Skinny. Ogni commento è superfluo. - THE VISION

The Night Skinny, Luca Pace, è uno dei pilastri della scena rap italiana. Produttore e dj, Skinny nasce come sound engineer, skill che gli ha da sempre permesso di avere un’elevata competenza tecnica oltre che artistica. Di origini molisane, è nella realtà tutt’altro che semplice di Milano che inizia a farsi conoscere e a muovere i primi passi. Dalla collaborazione con gli Antipop Consortium – gruppo statunitense alternative hip hop – per l’album Metropolis Stepson, alla produzione di Sorry We’re Full EP con Tormento – pubblicato da Eden Garden, etichetta fondata dallo stesso Skinny – ha dato prova da sempre del suo talento, figlio del fermento culturale della città che lo ha adottato, ma al tempo stesso capace di guardare oltre i suoi confini.

Foto di Enrico Rassu

Nel 2014 esce Zero Kills, il suo secondo album in studio, che coinvolge artisti come Dargen D’Amico, Ghemon, Marracash, Achille Lauro e Salmo, seguito sei mesi dopo da City of God, un album molto ricercato, interamente strumentale. Alla fine del 2017, poi, esce Pezzi, il suo quarto album, a cui partecipano i principali esponenti della scena. Da Gué Pequeno a Rkomi, da Noyz a Tedua, da Luchè a Ernia: Pezzi è un’istantanea perfetta dello stato dell’arte di quel momento, e se gli album precedenti avevano consolidato Skinny nell’ambiente underground, con questo lavoro si affaccia definitivamente sulla scena rap italiana come uno dei maggiori producer di questo genere.

Street Advisor ft. Noyz Narcos, Marracash, Capo Plaza

Nel 2019, Mattoni – certificato doppio disco di platino dalla FIMI – si presenta quindi come il secondo capitolo ufficiale della trilogia di producer album iniziata con Pezzi. Skinny mette insieme ventisei artisti di fama consolidata nel panorama hip hop italiano, tra esponenti della vecchia leva, della nuova scuola e gli emergenti. Il suo ultimo album, uscito a settembre 2022, è Botox – certificato disco di platino – che amplia ancora di più le sue collaborazioni, coinvolgendo questa volta ben quaranta artisti.

Raccontami la tua storia: come hai iniziato a fare quello che fai oggi?

Ho fatto un percorso inverso rispetto a tutti gli altri producer. Nel 2001 ho seguito un corso alla SAE per diventare tecnico del suono, quindi ho acquisito subito le tecniche di registrazione e mixaggio che di solito si apprendono dopo tanti tentativi. Uno dei miei punti di forza è stato quello. Sono arrivato preparatissimo a livello di registrazione. Anche oggi gli artisti vogliono venire nel mio studio per registrare, se ti guardi intorno è uno studio un pò anomalo, una vecchia stalla per cavalli che ho rimesso a posto. Per molti anni ho fatto fatica, soprattutto dopo la crisi del 2007, tantissimi studi hanno dovuto chiudere in quel periodo. Io però ho continuato a produrre, anche tracce che non andavano benissimo, finché il 2016 non ha riacceso la musica urban in Italia.

Che strumenti usi per produrre la tua musica?

Qualche anno fa ho deciso di usare solo un programma, Ableton, e di ottimizzare il mio lavoro usando solo un computer, un MSI, che è un portatile con grandi prestazioni. Praticamente non viaggio più con gli hardware, porto con me solo il computer e un mouse. Non mi serve altro. Una volta avevo i campionatori, li ho avuti tutti, ma adesso voglio solo un portatile potentissimo. Ho bisogno di gestire tutti i miei sample e avere tre, quattro schermate aperte contemporaneamente. Io poi non sono un appassionato di gaming, ma molti dei produttori più giovani con cui collaboro e che usano gli MSI sono anche bravissimi gamer, ed è un mondo che mi incuriosisce. Trovo molto figo che anche su queste piattaforme e in un momento di “relax”, l’interazione tra producers non sia fine a se stessa. In chat si possono scambiare idee e cartelle di beat, a qualsiasi ora e a qualunque latitudine. In America, con questi computer, i produttori lavorano a più basi e progetti contemporaneamente. È la nuova wave.

Come ti approcci alla sfera creativa? Hai una routine o segui l’ispirazione del momento?

Io passo quasi tutta la mia giornata in studio, mi sono dato questa missione personale di dover fare una base al giorno. Dal 2019 a oggi. Se non ci riesco – e a volte ovviamente capita – mi deprimo abbastanza. Ho l’ansia di essere superato e di perdere il posto che mi sono guadagnato, perché tutto si muove molto velocemente. Voglio riempire e godermi il mio spazio. Io faccio dei dischi molto compatti, di culto, che si muovono piano piano ma per sempre. Non ho mai avuto una di quelle canzoni che vanno in top ten e restano lì, ma non mi interessano i grandissimi numeri, io voglio far parte di questo campionato e divertirmi, esprimermi con la mia musica. Io poi sono un producer sample based, lavoro con i sample, e non è sempre agile il processo di accordarsi con chi possiede i master dei brani che campiono. Mi sono dovuto strutturare e trovare una soluzione. Ci sono musicisti che producono e vendono pacchetti di sample fatti su misura e che non hanno bisogno di essere “liberati”. In America funziona molto questo sistema, se leggi i credits di Drake, Kanye, Kendrick, ci sono sempre sei, sette, otto producer. Questo modus operandi è arrivato anche in Italia adesso, portato dai giovanissimi, ed è super interessante. Io però sotto questo aspetto mi ritengo veramente un macellaio: mi piace il sound Youtube, mi piace il low-fi. Ogni giorno apro Spotify e YouTube e faccio una ricerca nei meandri di qualsiasi genere, dalla Finlandia al Venezuela, rovisto, scopro, studio. Ci tengo a mantenere una certa originalità.

Stay Away ft. Ketama126, Side Baby, Franco126

Il tuo sound nasce da una fortissima base tecnica e istinto, non tanto da regole e teorie incamerate a scuola, forse è proprio questo che nel tempo ti ha reso così riconoscibile…

Non essendo un vero e proprio produttore musicale, ma un beatmaker – arrivando dalla scuola dei beat – io vado a orecchio. Non so suonare niente, lavoro di mouse, per questo devo sempre avere una base pronta che poi va arrangiata o modificata.  A me piace il mio lato più dirty e grezzo, sono contento di essere arrivato a quarant’anni con un suono fresco e subito riconducibile a me. In Italia ci sono produttori di livello giovanissimi, che spingono tutti i giorni fino alle sei di mattina e stanno ricreando una nuova scuola, proprio adesso, stanno dando fiducia a tanti artisti giovani. Ci sono diversi nomi caldi e io sto lavorando con tutti, con tutti quanti. In questo momento sto per uscire un EP interamente prodotto da me di un emergente fortissimo. E il 21 aprile è stata rilasciata una mia nuova traccia (Players Club ’23 – Knights of the Posse feat. Nerissima Serpe, Artie 5ive, Tony Boy, Papa V, Lowred, Digital Astro, Kid Yugi) con tutta la nuova scuola. Il progetto si chiama Players Club, come il mio brand, che vuole appunto riunire una serie di creativi, artisti e collaboratori.

Players Club ’23 (Knights of the Posse) feat. Nerissima Serpe, Artie 5ive, Tony Boy, Papa V, Lowred, Digital Astro, Kid Yugi

Molti creators frequentano diversi linguaggi creativi e li ibridano, tu hai sperimentato qualcosa del genere?

Dal 2016 scatto foto in analogico con la T2 contax. Ho una raccolta incredibile di scatti della scena urban contemporanea. Questa passione è stata un grosso diversivo nei momenti di forte stress. Ho cercato una valvola di sfogo e l’ho trovata nella fotografia analogica. Questo ambiente, fatto di numeri e pressioni, può risultare davvero difficile e tossico. Io però, attraversate tempeste di qualunque tipo, e forse perché ormai sono cresciuto, ho smesso di fare paragoni. Ogni giorno mi sveglio e annaffio il mio giardino. Quindi se mi chiedi “Cosa invidi agli altri?” ti rispondo che invidio chi riesce a dormire sui mezzi, o in volo. Perché io non ce la faccio, e mi piacerebbe.


Questo articolo è realizzato da THE VISION in collaborazione con MSI, tra i principali colossi nel settore dell’Information Technology e del gaming a livello globale, oggi sinonimo di costante ricerca di qualità e design avanzato. Grazie a laptop progettati specificatamente per gamer, content creator, professionisti di vari settori e studenti, MSI realizza soluzioni tecnologiche all’avanguardia ed è impegnata in prima linea anche nel settore dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale, del metaverso e dell’Internet of Things.

Foto in copertina di Enrico Rassu

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