Con Trump, non c’è differenza tra un dazio e il pizzo, tra un rimprovero e un’intimidazione - THE VISION
Quando Donald Trump, durante il suo discorso alla Knesset, ha chiesto al presidente israeliano Isaac Herzog di graziare Benjamin Netanyahu, a processo in patria per corruzione e frode, definendolo un “brav’uomo”, ho pensato alla mafia. Mi ha ricordato quelle interviste a Corleone negli anni Ottanta e Novanta in cui i suoi compaesani definivano Totò Riina un brav’uomo. Lo giustificavano, lo proteggevano. Quando poi Trump ha aggiunto la frase “Vi abbiamo dato molte armi e le avete usate bene”, ho percepito la spontaneità di stampo mafioso tipica di un dialogo tra mandante e sicario. “Le bombe nel cielo stellato sopra di...

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