Riconoscere l’identità sonora di una città è essenziale per capire come poterla vivere - THE VISION

La storia della Milano contemporanea è legata a doppio filo a quella del design. L’Italia, e Milano soprattutto, è stata una delle incubatrici del disegno industriale. Il design non è qualcosa per pochi, una gamma di oggetti molto costosi e apparentemente inutili, tutt’altro. Il design, e in particolare il filone che affonda le sue radici nel capoluogo lombardo, è una pratica progettuale che influisce sulla vita di tutti, per riprendere il famoso slogan inserito da Ernesto Nathan Rogers nel 1952 nella Carta di Atene: “Dal cucchiaio alla città”.

Il design dà forma alla nostra vita e alle nostre abitudini, ma c’è un aspetto che non sempre consideriamo, quello acustico, connesso al soundscape, il paesaggio sonoro, termine coniato dal compositore canadese Raymond Murray Schafer per definire un qualsiasi campo di studio acustico, naturale o artificiale, che ci permette di capire un luogo, ma anche un intero territorio. L’acustica caratterizza e definisce gli spazi e anche in questo ambito il tema della sostenibilità sta acquisendo sempre più rilevanza per quanto riguarda in particolare la progettazione architettonica, edilizia e urbanistica, così come la produzione di oggetti, dalle automobili agli spazi di lavoro, passando per progetti come centri commerciali, musei, ospedali, fino a grandi infrastrutture e quartieri. In questo scenario – che considera il suono come un vero e proprio strumento di conoscenza – si inserisce il progetto di Sound Design di MINI, curato da Renzo Vitale, Creative Director Sound Design del BMW Group, insieme agli studenti di SOS – School of Sustainability, fondata nel 2015 dall’architetto Mario Cucinella, con l’installazione “MINI Inhabit Sound”, centrata sull’identità sonora delle città e aperta al pubblico fino al 5 novembre 2023.

MINI, infatti, nel suo rappresentare un oggetto iconico resta in continua evoluzione, e da sempre si sviluppa in relazione al ritmo e alle forme della città, attenta al dialogo legato alle tematiche più urgenti che coinvolgono il tessuto urbano e i suoi abitanti, per immaginare un futuro sostenibile, rappresentato in particolar modo dai giovani talenti e dalla loro capacità di dar forma al mondo mescolando tendenze e stili, creatività e tecnologia per sviluppare iniziative comuni. La stessa idea che ha portato alla nascita della prima Mini – un’auto piccola, efficiente, perfetta per la città – è nata in risposta alla crisi di carburante degli anni ‘50, per poi evolversi anticipando le esigenze del futuro. La riflessione sulla sostenibilità in ambito urbano quindi incarna alla perfezione la filosofia di MINI: Big Love for the People, Big Love for the Planet, Big love for the Progress. In città, infatti, l’auto è anche una capsula sicura, in cui rifugiarsi, in cui tornare in contatto con se stessi, al riparo dai tanti stimoli incalzanti della vita urbana, rappresentati in particolare da suoni e rumori. Un luogo in cui ridefinire la propria atmosfera, con la propria musica, o semplicemente stare in silenzio, appartarsi dal flusso sonoro della città, pur rimanendoci immersi a livello visivo, sdoppiando quasi la nostra percezione.

Come hanno sottolineato diversi report italiani, le nostre città, e in particolare Milano, sono molto – troppo – rumorose, e spesso tendiamo a minimizzare l’impatto di questo inquinamento sulla nostra vita, oltre che su quella degli altri animali. Secondo L’European Environment Agency (EEA), l’esposizione a lungo termine a rumori superiori ai 55 decibel ha infatti conseguenze negative importanti, in particolare su alcune specie sensibili, come per esempio gli uccelli o le rane. Inoltre, ha effetti estremamente negativi anche sulla nostra stessa salute: in particolare per quanto riguarda i disturbi del sonno, la salute mentale e le patologie del sistema cardiovascolare, con una stretta correlazione con le cardiopatie ischemiche. Le nostre attività e i nostri ritmi inquinano, insomma, anche a livello uditivo. E se i suoni contribuiscono a definire l’identità di una città, capirne le dinamiche e riconoscerli è un punto di partenza fondamentale per abitare questo luogo, ma anche un punto di arrivo da cui poter ridisegnare la dinamica del nostro ascolto e farne un uso consapevole per il benessere personale e collettivo.

Il suono, infatti, è un’entità invisibile, è per questo per riuscire a comprenderla è necessaria una diversa attenzione, simile a un esercizio, fondamentale per imparare a maneggiare un elemento indispensabile della nostra esistenza. Per facilitare questo processo è possibile dare al suono non solo una forma visiva, ma anche una forma architettonica, in modo da creare un’esperienza olistica in cui acustica, estetica e sostenibilità interagiscono verso un’esperienza positiva, comune e diffusa. Benessere, per l’essere umano, significa infatti tra le altre cose “equilibrio psicofisico”, che varia da persona a persona, e ancor di più in caso di neuroatipicità, e di solito viene raggiunto attraverso una quiete o un appagamento dei sensi, tra cui l’udito, basti pensare agli specifici device in commercio pensati proprio per un’esperienza uditiva migliore, capace migliorare la nostra regolazione emotiva e la capacità di concentrazione. Inoltre, è fondamentale ricordare che, oggi più che mai, il benessere, soprattutto nelle città e negli spazi urbani, deve essere per forza di cose condiviso, dato che in questi ambienti le relazioni inevitabilmente si moltiplicano e le esperienze individuali si intersecano e sarebbe quindi fondamentale sviluppare una vera e propria educazione sonora.

MINI Inhabit Sound punta proprio a realizzare uno spazio sostenibile per ascolto, contemplazione e condivisione, materializzando il suono, per facilitare la nostra relazione con esso, e al tempo stesso quella con il silenzio – che per traslazione rappresentano anche il nostro contatto con l’Altro, attraverso la parola, e la sua assenza – rendendo la condizione psicofisica ed emotiva di chi vive questa esperienza più viva e raffinata. La consapevolezza uditiva ci permette di regolare le nostre azioni individuali nell’ottica di un equilibrio collettivo, portandoci a coltivare un rispetto ancora più ampio e diffuso per i nostri simili. Ascoltare le città anche dal punto di vista sonoro, inoltre, ci permette di progettare spazi migliori, più inclusivi, in cui sentirsi semplicemente meglio, individuando punti deboli, difetti e criticità in modo da sanarli e riprogettarli alla luce di una visione più complessa e stratificata. L’installazione presentata da MINI ha l’obiettivo di far vivere l’esperienza di una soundwalk tripartita sul piano geometrico e sonico, a partire dai suoni percepiti in una realtà metropolitana come Milano. Se ci viene abbastanza semplice e spontaneo immaginare attraverso le immagini (come tradisce la stessa etimologia di questo verbo) – per come si è strutturata la nostra percezione e cultura fin dalla nascita della grafia, e quindi dell’alfabeto e dello sviluppo della disegno –, ci risulta molto più faticoso immaginare attraverso i suoni, come se questo senso si fosse via via indebolito, risultando sempre meno necessario, e avessimo perso la consapevolezza sonora, in realtà legata a doppio filo con quella spazio-temporale.

Lo spazio acustico di Inhabit Sound vuole spingerci a riattivare questa sensibilità, per questo è ottimizzato per consentire un’immersione in tre panorami sonori distinti: il passato prossimo si basa sul mondo sonoro urbano che ci circonda quotidianamente, composto quindi da suoni che sentiamo abitualmente ma a cui magari non siamo portati a prestare attenzione; il tempo sospeso dilata i confini temporali per incoraggiare una riflessione sulla percezione del sé e del presente; il futuro ipotizza infine uno scenario uditivo sviluppato nel segno dell’equilibrio sonico urbano. Lo speciale tessuto acustico sostenibile e la soluzione “Raum-im-Raum” (stanza nella stanza) permettono di ridurre l’energia del campo acustico, riducendo fenomeni di disturbo e riverbero. Il trattamento materico dello spazio è poi stato ridotto all’essenziale, per favorire la concentrazione sul soundscape e sulla sua influenza sulle altre dimensioni sensoriali. Il cuore della struttura è invece uno spazio più isolato, grazie a pouf e pannelli rivestiti in tessuto fonoassorbente: ci si sente al sicuro e a proprio agio, come in una sorta di tana che rende possibile la totale percezione della propria presenza aumentando la consapevolezza di ciò che ci circonda. Nella parte finale di questo piccolo viaggio, poi, i suoni della natura rimangono più nitidi e in armonia con i suoni della città, reinterpretati in chiave avveniristica.

Il sound design ricopre un ruolo determinante anche nella personalizzazione dei prodotti della nuova MINI Family, recentemente presentati. La resa sonora diventa infatti una componente fondamentale dell’esperienza di guida puramente elettrica, proprio perché ben più silenziosa. Strumenti analogici, tecnologia digitale e intelligenza artificiale si combinano per generare un sound originale, trasmettendo al tempo stesso informazioni e suscitando emozioni. Il repertorio comprende per esempio suoni di guida completamente nuovi nell’abitacolo, un suono per distinguere la MINI dall’esterno, jingle e nuove notifiche sonore per le funzioni di info e avvertimento.

Inhabit Sound ci invita a chiederci che cosa significhi “ascoltare”, sia da un punto di vista cognitivo che filosofico e di conseguenza progettuale. Una domanda dai contorni variabili, tra i nostri confini fisici, mentali e percettivi, che per vivere meglio dovremmo provare a porci ogni giorno, prestando cura anche all’invisibile, come una sorta di piccola magia. In un’epoca dominata dallo sguardo, caratterizzata da una società orientata da una forma di conoscenza prettamente visiva, resa ipertrofica dalla digitalizzazione, inserire un’attenzione sonora all’innovazione tecnologica appare davvero una rivoluzione necessaria, nel solco della lezione di Alberto Savinio: “Ascolto il tuo cuore, città”.


Questo articolo è stato realizzato da THE VISION in collaborazione con MINI, che con le sue scelte di sostenibilità si impegna da tempo per il futuro e per rendere realtà il desiderio di un mondo più sostenibile già nel presente. In partnership con SOS – School of Sustainability di Mario Cucinella, MINI presenta il progetto di studio e di ricerca per giovani talenti internazionali “MINI Inhabit Sound”, che prende vita con un’installazione presso ADI Design Museum, a Milano, aperta al pubblico fino al 5 novembre 2023.

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