Si chiama “modello ciambella” ed è un piano di sviluppo economico che, partendo dalla dimensione cittadina, si propone di bilanciare i diritti sociali e l’equilibrio dell’ecosistema. La sperimentazione partirà ad Amsterdam e potrebbe essere un ottimo stimolo per l’economia del dopo-pandemia.
Stando alle dichiarazioni ufficiali dell’amministrazione cittadina, quando la pandemia sarà finita Amsterdam diventerà il primo comune al mondo a sperimentare un innovativo modello di crescita economica. Si chiama “il modello ciambella” ed è un piano di sviluppo pensato dall’economista dell’Universtià di Oxford Kate Raworth. Si basa sulla convinzione, ormai piuttosto diffusa tra gli economisti meno conservatori, che il Pil non sia necessariamente un indicatore di benessere, anzi. Come ha spiegato l’ideatrice della teoria durante una Ted Talk, oggi il Pil globale è 10 volte maggiore rispetto al 1950, ma è cresciuto sulla base di un modello divisivo, perché incrementa le disuguaglianze, e distruttivo, perché mina la stabilità dell’ecosistema.
L’idea di Raworth è che il benessere possa essere rappresentato da una ciambella, al cui centro ci sono le politiche che incentivano il benessere sociale, appianando le disuguaglianze e garantendo a tutti pari possibilità e diritti: la parità di genere, la garanzia del diritto alla casa, all’educazione, alla salute, ecc. All’esterno, invece, ci sono i principali problemi legati alla questione climatica: la perdita di biodiversità, il buco nell’ozono, l’acidificazione degli oceani, e via dicendo. Nel mezzo, ci sono le politiche locali, le scelte compiute dalle amministrazioni cittadine: la dimensione locale, infatti, è quella che davvero puà fare la differenza perché in grado di bilanciare il centro e l’esterno della ciambella.
Anche se in questo momento la lotta al cambiamento climatico sembra posta in secondo piano rispetto alla pandemia e alla stagnazione economica globale, questa potrebbe in realtà rappresentare uno stimolo importante per la ripartenza nel post-pandemia.