Il decreto Cura Italia è una finanziaria da 25 mld varata in pochi giorni

“Una manovra con un impatto doppio rispetto all’ultima legge di bilancio”: così il viceministro all’Economia Antonio Misiani ha definito ai microfoni di Radio Capital il decreto cura-Italia, 120 articoli che illustrano le prime misure previste dal governo per alleggerire l’effetto del coronavirus sull’economia. La manovra da 25 miliardi non è ancora stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, ma dalle bozze e dalle dichiarazioni del governo si possono dedurre alcuni punti certi: la sospensione del pagamento dell’Iva per tutte le aziende che operano nei settori più colpiti (senza limiti di fatturato) e dei contributi di marzo per i liberi professionisti che fatturano sotto i 2 milioni di euro. Prevista anche la disapplicazione della ritenuta d’acconto sui compensi del mese corrente per partite Iva e imprese che fatturano meno di 400mila euro l’anno e l’annullamento delle scadenze con l’Agenzia delle Entrate per un minimo di un mese per un massimo di due.

Per i lavoratori sono previsti congedi speciali pari al 50% della retribuzione e voucher babysitter per le famiglie, lo stop ai licenziamenti per due mesi e la cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori. Agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 600 euro. Potrà sospendere il mutuo chi è in difficoltà, anche senza presentazione dell’Isee. Il governo ha comunque invitato chiunque se lo possa permettere, o chi non ha avuto danni economici a causa di COVID-19, a pagare i contributi in un gesto di solidarietà.

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