Studiare a Bologna durante gli anni Zero è stato un grande privilegio, ma anche un motivo di confronto amaro con tutto ciò che è venuto dopo. Per quanto la Rossa non fosse più la patria indiscussa della controcultura che era stata nei decenni precedenti – e chi li aveva vissuti non mancava mai di fartelo notare, snocciolando gli aneddoti più incredibili –, la sua dimensione di paesone di sinistra pieno di fermento culturale ha reso la mia esperienza universitaria un periodo di arricchimento assoluto. Ricordo con nostalgia soprattutto l’uso libero che noi studenti potevamo fare degli spazi cittadini per conoscerci...
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