Gli ultimi saranno i primi. È la promessa più ripetuta della Storia, un punto d’incontro che tocca Gesù e Marx, il cristianesimo e il socialismo. In realtà gli ultimi sono diventati i penultimi. In pratica non è cambiato nulla: gli stipendi restano da fame, non è avvenuta nessuna scalata sociale, gli affanni della quotidianità sono immutati. Eppure, è la strategia politica vincente per antonomasia, se la creazione di nuove sottocategorie, spesso considerate come nemiche, pongono gli ex-ultimi in una situazione di sollievo avendo qualcuno più in basso di loro. Non si tratta nemmeno di classi, di ceto o della stratificazione...
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