Mary passeggia per il suo quartiere come ogni giorno, quando all’improvviso inizia a tossire ed è colta da una crisi respiratoria che l’affanna. Il petto le si stringe mentre cerca di riprendere fiato, così si siede su una panchina per raccogliere le forze. Ora un ultimo dettaglio: Mary vive nel 2050. Questo non cambia nulla della sua sofferenza, ma forse rende un po’ più difficile per noi provare empatia nei suoi confronti. Gli avvertimenti sui pericoli futuri che dovrà affrontare l’umanità – composta ovviamente da persone reali come Mary – sono oggi molto comuni, e a ragione. I danni causati...
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