Alla commissione Affari costituzionali della Camera è stato proposto un testo base per modificare le leggi che regolano il riconoscimento della cittadinanza in Italia. La nuova proposta si basa su quello che è stato definito ius scholae ed è stata presentata dal Presidente Giuseppe Brescia, del Movimento 5 Stelle. La proposta ha ricevuto l’apprezzamento di M5s e Pd, ma anche un primo stop dalla Lega.
Lo ius scholae si basa su una rivisitazione del principio dello ius culturae e riguarderà soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri o arrivati in Italia da piccoli. In tre articoli verranno introdotti nuovi parametri per ottenere la cittadinanza prima del compimento del 18esimo anno di età, stabilendo che chi è nato in Italia o è arrivato prima dei 12 anni potrà fare richiesta di cittadinanza dopo aver completato un ciclo scolastico di cinque anni, che può essere composto da quello delle elementari o da alcuni anni di elementari sommati ad alcuni totalizzati tra medie e superiori.Lo ius scholae andrebbe ad aggiornare una legge sulla cittadinanza ormai vecchia di 30 anni e totalmente superata per essere applicata a un Paese moderno e sempre più multietnico e multiculturale come l’Italia.
Infatti, la cittadinanza italiana può essere ottenuta con un’unica modalità di acquisizione, ossia con lo ius sanguinis, per cui un bambino è italiano se almeno un genitore è a sua volta cittadino italiano. Un bambino nato da genitori stranieri, invece, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento ha risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”.
Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2019/2020 le scuole italiane hanno accolto complessivamente 8,5 milioni di studenti, e di questi poco meno di 877 mila non hanno la cittadinanza italiana. In Italia, uno studente su dieci studia in un Paese che finge non sia un suo cittadino. Per loro dobbiamo cambiare una legge che ci mette tra gli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le norme sulla cittadinanza.