Oggi per i giovani pensare alla pensione è un ossimoro. Per questo serve un fondo integrativo. - THE VISION
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Per noi giovani pensare alla pensione è quasi un ossimoro o un incubo ricorrente, soprattutto in Italia. Molti di noi non sanno nemmeno se riusciranno a mantenere il proprio lavoro l’anno prossimo, figuriamoci immaginare un assegno che arriverà tra quarant’anni. Eppure, proprio perché il mondo del lavoro è diventato così incerto, con contratti a termine, partite IVA spesso fragili e carriere discontinue, il tema della previdenza non è più un lusso riservato a chi ha già un reddito alto e stabile, ma una necessità che riguarda tutti, soprattutto gli Under 35. Per sensibilizzare i giovani a investire sul loro futuro prima che sia troppo tardi, il Gruppo BCC Iccrea – il più grande gruppo bancario cooperativo italiano – ha sviluppato il progetto Generazione BCC, focalizzato su una costellazione di servizi pensati per la gestione delle finanze e la pianificazione del futuro, con l’obiettivo di favorirli nel percorso verso la costruzione di un’indipendenza economica solida e appagante.

Il sistema pensionistico pubblico, nato in un’epoca in cui la popolazione giovane era numerosa e il lavoro stabile, infatti, non può più reggere da solo l’impatto di un’Italia che invecchia rapidamente. Le proiezioni mostrano che chi oggi ha meno di quarant’anni rischia di percepire pensioni molto più basse rispetto a quelle dei propri genitori, con un tasso di sostituzione – cioè il rapporto tra ultima retribuzione e primo assegno pensionistico – in costante calo. Le nostre preoccupazioni insomma sono reali: i soldi potrebbero non bastare a mantenere un tenore di vita dignitoso – lo stesso per cui lottiamo oggi, non sempre con esiti positivi. È qui che, come previsto dal progetto Generazione BCC, entra in gioco la previdenza integrativa, uno strumento spesso percepito come lontano o complicato, ma che in realtà rappresenta una delle poche risposte concrete a questa incertezza.

Attraverso i fondi pensione complementari, infatti, come il Fondo Pensione Aperto Aureo del Gruppo BCC Iccrea, chi lavora può accantonare somme anche piccole, che nel tempo si rivalutano grazie agli investimenti, beneficiando inoltre di importanti vantaggi fiscali. È un modo per non lasciare che il proprio futuro dipenda esclusivamente da un sistema pubblico purtroppo sempre più fragile, ma anche per costruire un presente più solido e flessibile. Uno dei grandi equivoci legati a questo tema riguarda infatti l’idea che il fondo pensione serva solo a garantirsi una rendita da anziani. Ma in realtà, è molto di più: è uno strumento versatile che permette di valorizzare i propri risparmi, accumulare capitale e utilizzarlo anche in anticipo rispetto alla pensione. Per esempio, si possono richiedere anticipazioni fino al 75% per acquistare o ristrutturare un’eventuale prima casa, oppure per spese sanitarie importanti, come ad esempio quelle dentistiche. In questo senso, la previdenza integrativa non è solo un salvadanaio a lungo termine, ma anche una leva concreta per realizzare progetti personali e familiari in tempi più brevi.

Pensiamo al percorso di vita di una ragazza di 28 anni che oggi inizia a lavorare. Sa che difficilmente resterà nella stessa azienda per decenni come accadeva ai suoi genitori. Sa che la maternità, se la sceglierà, potrà interrompere o rallentare la sua carriera, e che questo avrà un impatto diretto sul calcolo della sua pensione pubblica. Proprio per questo, la previdenza integrativa diventa uno strumento essenziale per colmare quel divario pensionistico di genere che in Italia è ancora molto marcato. Accantonare anche piccole somme in un fondo pensione significa garantirsi una maggior libertà di scelta e un futuro meno vincolato dalle fragilità del sistema. Ma il tema riguarda tutti, non solo le donne. Gli under 35 si trovano spesso a convivere con stipendi bassi e spese elevate: affitti, bollette, rincari generali. In questo contesto, pensare di “mettere da parte” qualcosa può sembrare impossibile. Eppure, proprio la previdenza integrativa è costruita per funzionare con contributi anche molto contenuti, che nel tempo generano un capitale crescente. È un atto di responsabilità verso se stessi, che permette di trasformare l’insicurezza di oggi in un progetto concreto di domani.

Secondo le rilevazioni annuali della Covip, il numero degli iscritti ai fondi pensione in Italia continua a crescere, ma la partecipazione delle giovani generazioni rimane ancora modesta. Spesso si entra in contatto con i fondi pensione solo all’inizio della carriera lavorativa, mentre è fondamentale iniziare a interessarsene molto prima. La proposta del Fondo Pensione Aperto Aureo del gruppo Gruppo BCC Iccrea riflette questa visione, ed è quindi prevista la possibilità di coinvolgere non solo i giovani, ma anche genitori e nonni nel versamento di risorse, creando un incentivo intergenerazionale. Sul fronte commerciale, il Fondo offre leve significative: per gli under 18, nessun costo amministrativo fino al raggiungimento della maggiore età, e per tutti i sottoscrittori nessun costo sui versamenti, consentendo di investire il 100% delle somme e massimizzare la resa dell’investimento, senza costi aggiuntivi sui versamenti.

Non si tratta solo di immaginare la pensione come un traguardo lontano, ma di dare valore alle proprie risorse fin da subito. Un fondo pensione, a differenza di altri strumenti di risparmio, unisce rendimento e vantaggi fiscali: i contributi versati possono essere dedotti dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Questo significa che investire nella previdenza integrativa non è soltanto un modo per costruire un futuro più sereno, ma anche una scelta intelligente dal punto di vista finanziario immediato. In un Paese in cui la cultura del risparmio è sempre stata forte, ma quella dell’educazione finanziaria rimane debole – e anche su questo versante si impegna il Gruppo BCC Iccrea, portandolo avanti tramite la comunicazione del gruppo e nella guida del cliente in filiale – la previdenza integrativa rappresenta un cambio di paradigma. Non più soldi fermi sul conto, erosi dall’inflazione, ma risorse che crescono, si rivalutano e possono essere utilizzate per dare forma ai propri progetti. È un approccio che sposta l’attenzione dall’ansia di non avere abbastanza a quella di imparare a gestire meglio quello che abbiamo. Il nostro contesto socio-economico rende tutto ciò ancora più urgente. Le transizioni ecologiche e digitali stanno cambiando radicalmente il lavoro; nuove professioni nascono e scompaiono nell’arco di pochi anni. La precarietà non è più un’eccezione, ma una condizione diffusa. In questa fluidità, gli strumenti tradizionali di welfare non bastano più. È necessario integrare, diversificare, costruire basi più solide e autonome. La previdenza integrativa a quanto pare è una delle poche certezze che possiamo avere in un mondo incerto.

E c’è un altro aspetto da non sottovalutare: la libertà. Avere un capitale accumulato in un fondo pensione, come quello proposto da Gruppo BCC Iccrea, non significa solo proteggersi dal futuro, ma anche concedersi la possibilità di scegliere. Comprare casa senza dover dipendere interamente da un mutuo o affrontare un imprevisto sanitario senza esserne travolti: tutte queste possibilità sono concrete se, parallelamente al lavoro, costruiamo una base economica più sicura. In fondo, la previdenza integrativa è uno strumento che parla di fiducia. Fiducia nel tempo, nel fatto che i piccoli gesti quotidiani abbiano un valore cumulativo, fiducia nel futuro come qualcosa che non subiamo, ma che possiamo contribuire a costruire. È anche un modo per superare quella narrazione, un po’ fatalista, che spesso accompagna i giovani in Italia, secondo cui “non c’è niente da fare” perché il sistema è ingiusto o destinato al collasso. Per costruire un futuro solido, infatti, come mette in luce Generazione BCC, dobbiamo conoscere e prendere coscienza di tutti i passaggi intermedi per dar forma ai nostri progetti, che altro non sono che sogni trasformati in realtà.

La previdenza integrativa dimostra che esistono strumenti concreti, già disponibili, per riprendere in mano il proprio destino. Non si tratta di ottimismo ingenuo, ma di realismo. Il sistema pubblico continuerà a esistere, certo, ma molto probabilmente sarà insufficiente. L’integrativa non è un privilegio, ma una scelta sempre più necessaria. Eppure, come spesso accade, è proprio la mancanza di informazione a creare resistenze. Troppo spesso si rinuncia a queste opportunità per diffidenza, per paura della complessità burocratica o semplicemente perché “non ci si pensa”. Ma la differenza la fa il tempo: prima si inizia, più il capitale cresce. Anche pochi euro messi da parte oggi valgono molto di più di una somma consistente investita tardi.

Oggi, costruire un futuro migliore significa anche saper investire su se stessi in modo diverso. Non basta più affidarsi alle vecchie certezze – un posto fisso, una pensione pubblica sicura, un Paese capace di garantire un welfare universale. Quello scenario purtroppo oggi non esiste più. Al suo posto c’è un’Italia fatta di giovani che inseguono progetti, carriere ibride, sogni di mobilità, stabilità e libertà. La previdenza integrativa si inserisce esattamente qui: come strumento che accompagna queste vite future, sostenendole non solo nell’orizzonte lontano della vecchiaia, ma anche nei passi concreti del presente. Perché non è mai troppo presto per pensare al futuro. E perché, al contrario, potrebbe presto diventare troppo tardi.


Questo articolo è realizzato da THE VISION in collaborazione con GRUPPO BCC Iccrea, il maggiore gruppo bancario cooperativo italiano, che si distingue per promuovere la cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile nei territori in cui opera. Il progetto “Generazione BCC” offre strumenti finanziari dedicati alle nuove generazioni per realizzare un mondo di possibilità, dal primo conto al primo progetto.

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