Ancora una volta l’Italia eccelle nell’ultima edizione di una delle classifiche universitarie più prestigiose e riconosciute, il QS World ranking. La Sapienza di Roma conferma il primo posto sul podio delle facoltà legate agli studi classici e storia antica che detiene dal 2018, anno in cui Oxford si vide sorpassata per la prima volta da un ateneo italiano. Sempre all’interno della stessa classifica, la Normale di Pisa sale di un gradino al sesto posto.
Nell’ambito tecnologico e scientifico eccelle invece un’altra università statale, il politecnico di Milano, che ha registrato il quinto posto assoluto nella categoria Art & Design e decimo in Architettura. Per le materie ingegneristiche, invece, si classifica tra le migliori venti al mondo, confermando l’andamento crescente sostenuto negli ultimi anni. Sempre a Milano, la Bocconi, già nota da tempo per essere il fiore all’occhiello dell’accademia economica europea, si conferma tra le prime quindici in Accounting e Finance scalando diversi posti nei corsi di Business & Management e Social Sciences (sesto e decimo, rispettivamente).
A fare il suo ingresso invece per la prima volta tra le prime cento università al mondo è la Luiss di Roma, reduce da un’importante scalata di oltre duecento posizioni negli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’area delle scienze sociali. Complessivamente, l’Italia è settima tra i paesi del mondo per numero di posti in classifica, seconda in Europa.
Un risultato positivo che dovrebbe incoraggiare i prossimi governi a incentivare ulteriormente il progresso accademico italiano attraverso l’investimento di maggiori risorse e attenzione alle necessità del futuro, ovvero innovazione digitale e più attenzione verso lo sviluppo di corsi internazionali.