In ogni regime autoritario, il nemico interno è una necessità politica. Serve a distogliere l’attenzione, a compattare il consenso, a indirizzare la rabbia popolare verso un capro espiatorio. Oggi, questo nemico ha un volto preciso: la comunità LGBTQ+. Dalla Russia di Vladimir Putin alla Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, dall’Argentina di Javier Milei agli Stati Uniti di Donald Trump, passando per l’Italia di Giorgia Meloni, i governi nazionalisti e ultraconservatori stanno riscrivendo i diritti civili a colpi di reati universali, censure e propaganda morale. Ma non si tratta solo di diritti negati: si tratta di identità criminalizzate, di esistenze messe...
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