L’altro giorno, parlando con un’amica, ci siamo interrogati sul nostro senso di smarrimento nella società. Un po’ un simposio virtuale senza banchetto – eravamo su Whatsapp – e un po’ un muro del pianto – prevalevano sfoghi e frustrazioni -, in cui abbiamo provato a individuare un punto nel tempo in cui non siamo più riusciti a ignorare la sensazione di disillusione, precarietà e mancanza di aderenza con il mondo circostante. Lei è stata più decisa di me e ha collocato quel momento intorno ai venticinque anni, ovvero quando ha finito gli studi e ha tentato di affacciarsi al mondo...
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