Quando il filosofo Herbert Marcuse, in Eros e Civiltà, definiva i caratteri della nostra società, individuava nel principio di prestazione una delle sue caratteristiche chiave. In una realtà che soffoca il piacere in funzione del progresso, basato sulla costituzione di una comunità efficiente e produttiva, a muovere gli ingranaggi non può che essere la costante valutazione delle nostre performance. È il ritratto di una società che misura qualsiasi cosa, ossessionata dalla realizzazione di gerarchie in funzione della ricerca di una sempre più alta efficienza. In questo contesto, naturalmente, non stupisce che anche l’intelligenza umana venga spesso trattata come un’abilità cognitiva...
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