Secondo l’intelligence USA, la Cina ha mentito sulla diffusione dell’epidemia di coronavirus

Secondo un report dell’intelligence americana, presentato la scorsa settimana alla Casa Bianca, la Cina avrebbe mentito sulla diffusione del coronavirus nel proprio Paese, sia sul numero dei casi totali che dei morti. I dettagli e i nomi degli autori del report non sono stati divulgati.

Secondo i dati ufficiali forniti dai vari Paesi e raccolti dalla John Hopkins University, in Cina si sarebbero avuti 82.394 contagi e 3.332 decessi. Stati Uniti, Italia e Spagna da qualche settimana hanno superato la Cina per numero di contagi, mentre Italia, Spagna e Francia per numero di decessi. In molti hanno sollevato dei dubbi sulla veridicità dei numeri dichiarati da Pechino, proprio nei giorni in cui Hubei aveva cominciato ad allentare le misure di contenimento. Le immagini girate all’interno dei crematori, che mostrano migliaia di urne funerarie impilate, e delle lunghe code per ritirarle, fanno sospettare che le morti siano molte più di 3mila.

Secondo l’immunologa e consulente della Casa Bianca Deborah Birx, il modo in cui la Cina ha comunicato le prime fasi dell’epidemia ha condizionato negativamente la sua gestione nel resto del mondo, soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei dati reali. Il direttore del magazine governativo Global Times, Hu Xijin, sostiene che il report americano sia invece un tentativo di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal moltiplicarsi dei nuovi casi negli Stati Uniti.

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