Perdita di olfatto e gusto potrebbero essere sintomi identificativi del coronavirus

Tra medici e scienziati comincia a emergere l’ipotesi che anosmia e l’ageusia, anche parziali, possano essere sintomi indicativi del contagio da coronavirus. Si tratta, rispettivamente, della perdita o dell’indebolimento del potere olfattivo e del senso del gusto. I dati a disposizione al momento sono parziali, e dunque non è possibile trarre una conclusione certa, ma uno studio condotto in Corea del Sud, il Paese che offre le informazioni più esasustive sui pazienti COVID-19 per via del gran numero di test condotti, ha appurato che il 30% di 2mila pazienti positivi al virus presentava questi due sintomi.

Il dottor Marco Metra, primario di cardiologia degli Spedali civili di Brescia, ha dichiarato al New York Times che ha riscontrato questo fenomeno in quasi tutti i pazienti. “Quando domandi a un paziente lo stato di salute del/della coniuge, questo risponde, ‘Mia moglie ha solo perso il senso dell’olfatto e del gusto, ma per il resto sta bene.’ Questo significa che è probabilmente positiva, e che può trasmettere il virus in forma lieve.” Un dato riscontrato sul campo anche da Hendrik Streeck, un virologo tedesco dell’Università di Bonn: ha intervistato più di 100 persone che presentano sintomi lievi, e almeno due terzi di loro ha confermato di aver sperimetnato anosmia e ageusia per diversi giorni.

Secondo diversi medici questi due sintomi potrebbero essere utilizzati per identificare i pazienti positivi, che tuttavia non presentano sintomi tali da essere ricoverati o tesati.

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