Ognuno di noi può fare la sua parte per favorire una ripresa economica più sostenibile - THE VISION

La crisi innescata dal Covid-19 ha colpito anche i mercati finanziari, con cali diffusi tra i titoli azionari e obbligazionari e con un forte aumento della loro volatilità dei prezzi. Lo scorso 12 marzo, il principale indice azionario del nostro Paese, il Ftse Mib, ha registrato una flessione da inizio anno pari al 36,6%. Anche nelle altre principali economie europee i listini azionari hanno seguito un andamento simile, con flessioni che hanno superato il 30%. La mancanza di cooperazione internazionale durante la prima fase della pandemia ha indotto gli investitori a vendere gli asset finanziari considerati rischiosi, acquistando beni “rifugio” come i titoli di stato emessi dal governo statunitense, ancora ritenuti gli strumenti finanziari più sicuri al mondo a cui far ricorso in un periodo di grande incertezza. In seguito i mercati finanziari hanno registrato una lenta ripresa che non ha però cancellato gli effetti negativi della pandemia. 

Le insicurezze che continuano a caratterizzare la gestione dell’economia in questi mesi rendono difficili le scelte dei piccoli investitori nel decidere la migliore strategia per mettere a frutto i loro risparmi. La mancanza di fiducia nei mercati e l’estrema fragilità del settore pubblico complicano il quadro. Il rischio è quello di rassegnarsi a lasciare fermi i propri risparmi su un conto bancario, accettando la perdita di potere d’acquisto che deriva dall’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione. Per questo si sta consolidando una nuova strategia di investimento che guarda oltre al profitto di breve termine e tiene in considerazione gli aspetti etici, sociali e ambientali di ogni operazione finanziaria. Le scelte di investimento etiche danno infatti al risparmiatore la possibilità di avere un orizzonte di lungo periodo e sono meno volatili rispetto alla classica scelta di investire in titoli che non tengono in considerazione le ripercussioni sulla comunità. 

Ogni piccolo risparmiatore può decidere di investire su realtà etiche, adottando pochi accorgimenti. In primo luogo, è bene affidarsi a professionisti che operano sui mercati finanziari con una particolare attenzione alla responsabilità etica, sociale e ambientale delle imprese. Si tratta di realtà che adottano una strategia di investimento basata su un approccio di largo respiro, attraverso il quale il rendimento tende ad aumentare nel tempo, finanziando attività imprenditoriali in grado di creare valore economico e sociale per tutta la comunità di riferimento. I fattori tenuti in considerazione dai fondi di investimento etici sono diversi da quelli canonici, ma accomunati dalla responsabilità sociale che tutte le imprese devono dimostrare per affrontare al meglio la ripartenza dopo la pandemia.

Nello specifico, considerata l’emergenza climatica sempre più grave degli ultimi anni, è importante evitare di finanziare settori con un impatto eccessivo sull’ecosistema, come quello delle energie fossili o minerario. I cambiamenti climatici sono in gran parte dovuti proprio a una produzione industriale ancora troppo basata sulla ricerca del profitto a tutti i costi e orientata al breve periodo. Il risultato è che la concorrenza spietata e del tutto deregolamentata ha avuto la meglio sui diritti dei lavoratori, sulle procedure amministrative e sul rispetto della natura. Continuare a investire in realtà dall’alto costo etico e ambientale è sempre più controproducente anno dopo anno. La sfida che bisogna porsi è un cambiamento di approccio: la ricerca di un profitto di lungo periodo deve essere affiancato a obiettivi di tipo ambientale e sociale, in un circolo virtuoso che fa bene al proprio portafoglio così come al Pianeta e alla società. Per questo motivo è meglio impiegare i propri risparmi con lo sguardo rivolto verso il futuro verde e attento ai diritti umani e della comunità globale, escludendo e marginalizzando aziende che ancora oggi dimostrano di seguire un capitalismo di tipo predatorio e miope.

Un altro aspetto di cruciale importanza da considerare per i risparmiatori è il rispetto della normativa fiscale da parte delle aziende. Molte società multinazionali, infatti, sfruttano le lacune legislative dei diversi Stati per eludere il fisco e pagare le imposte soltanto nei Paesi che offrono cospicui vantaggi fiscali. Secondo l’Ocse queste pratiche hanno un costo stimato tra i 100 e i 240 miliardi di dollari l’anno. Per questo motivo,  società finanziarie sostenibile e responsabili  hanno avviato un dialogo con l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico per introdurre un obbligo di trasparenza fiscale per le grandi realtà multinazionali. In particolare, è stata richiesta l’adozione di regole che assicurino la rendicontazione dei dati nazionali attraverso la pubblicazione dei cosiddetti report country by country. In altri termini, i grandi gruppi devono indicare la percentuale di profitti realizzata in ciascuno Stato in cui operano. Attraverso queste informazioni i risparmiatori e le società di investimento sono in grado di ottenere dati trasparenti, necessari a prendere decisioni migliori quando si valuta la redditività di una società e il rischio finanziario che potrebbe derivare dall’accertamento di condotte elusive sul piano fiscale. In attesa dell’introduzione di una simile normativa, è comunque preferibile investire in realtà che dimostrano la loro responsabilità fiscale verso il Paese in cui producono utili. 

In aggiunta agli aspetti di natura ambientale e fiscale, va tenuto conto anche del rispetto dei diritti dei lavoratori. Troppo spesso dietro la decisione aziendale di esternalizzare alcuni processi produttivi si nasconde la volontà di risparmiare sul costo del lavoro affidando parte delle attività a soggetti economici che sfruttano i dipendenti senza garantire le tutele previste dalla legge, oppure delocalizzando in Paesi in via di Sviluppo che non hanno legislazioni che tutelino i lavoratori in modo adeguato. Per fortuna, sono sempre di più le aziende che però si impegnano a garantire il rispetto dei dipendenti e dei loro diritti. I piccoli risparmiatori che decidono di finanziare realtà rispettose della dignità dei lavoratori sono meno esposti al rischio economico derivante dalle sanzioni che potrebbero essere imposte a realtà che non tutelano il personale, o alle ricadute di immagine presso l’opinione pubblica. Un investimento etico è anche un investimento più sicuro, sia per i risparmiatori che per i lavoratori in tutto il mondo. 

Il piccolo risparmiatore che decide di investire in fondi di investimento sostenibili e responsabili gode di numerosi vantaggi. Innanzitutto, i risparmi vengono destinati al finanziamento di un corollario di attività economiche, mitigando i rischi derivanti da possibili perdite e adeguando l’investimento alla propensione al rischio del singolo risparmiatore. Inoltre, la finanza etica analizza sia i fattori finanziari che quelli non-finanziari di un investimento. In questo modo si riesce a fornire al risparmiatore una visione complessiva dell’operazione, evidenziando i rischi di natura reputazionale a cui potrebbe andare incontro un’azienda che non ha a cuore i costi sociali e ambientali della sua attività. Infine, i fondi di investimento hanno anche il potere per dialogare con il management delle imprese ed esercitano in assemblea i diritti di voto loro riservati in base alle azioni in loro possesso. Un processo di confronto che stimola comportamenti sostenibili e responsabili da parte delle aziende nelle quali sono impiegate le risorse affidate ai fondi di investimento. 

La ripartenza economica dopo la pandemia dovrà tenere ancora più in considerazione gli aspetti etici dell’economia. Il compito di riformare il sistema spetta in primo luogo alle istituzioni e a chi ci governa, ma ognuno può e deve fare la sua parte. Le scelte individuali di investimento possono contribuire ad aumentare il benessere delle comunità, assicurando al contempo dei rendimenti più solidi rispetto al passato. La parola chiave per realizzare questi obiettivi è sostenibilità. Le attività produttive non devono arrecare danni irreparabili all’ecosistema. Le aziende che non eludono il fisco devono essere ricompensate. Il rispetto dei diritti delle persone che lavorano è un requisito indispensabile per creare valore di lungo periodo per gli azionisti e per la società intera. Scegliere di investire i propri risparmi con un’attenzione particolare agli aspetti etici dell’economia è un vantaggio per tutti. Prima lo comprendiamo, prima inizieremo a costruire un domani migliore.


Questo articolo nasce in collaborazione con Etica Sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica. Dal 2000 è l’unica società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente soluzioni SRI (dall’inglese Sustainable and Responsible Investment), è la prima e unica Sgr italiana tra i primi 10 gestori in Europa “sinceramente impegnati” nella sostenibilità, secondo l’H&K Responsible Investment Brand Index 2020. Le soluzioni di investimento sostenibile e responsabile di Etica Sgr, si pongono l’obiettivo di creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, puntando all’economia reale e premiando imprese e Stati che mettono in pratica azioni virtuose in materia ambientale, sociale e di governance (ESG).​

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