Gli under 30 viaggiano in modo sostenibile. Gli adulti dovrebbero imparare da loro.

Per chi la attacca, l’attivista ambientale Greta Thunberg è solo una ragazzina pilotata dagli interessi di un gruppo di adulti. Invece sono Greta e i suoi coetanei a educare i grandi su come è meglio muoversi. Nell’ultimo anno il modo di viaggiare sta cambiando, almeno in Europa. In giugno il 37% degli intervistati per un’indagine delle Ferrovie di Stato svedesi (Sj) ha dichiarato  di preferire il treno all’aereo, percentuale che l’autunno scorso era il 26% e all’inizio del 2018 non superava il 20%. Il sondaggio riflette il trend positivo dei passeggeri delle Sj, aumentati del 5% nel 2018 e di un ulteriore 8% nel primo trimestre del 2019. Nello stesso periodo la compagnia aerea statale svedese Swedavia ha registrato un calo del 3% dei passeggeri interni nel 2018 e dell’8% da gennaio ad aprile 2019. Il motore di questa inversione di tendenza sono i giovani ispirati dall’attivista svedese che, dall’estate passata, ogni venerdì sciopera dalla scuola per risvegliare le coscienze sull’emergenza climatica. A 16 anni Greta cerca concretamente di arginare i cambiamenti climatici, spostandosi tra le diverse manifestazioni europee dei Fridays for future solo in treno, che è un mezzo di trasporto più ecologico dell’aereo. Da allora migliaia di coetanei hanno seguito il suo esempio, spingendo le famiglie a cambiare le loro abitudini di viaggio.

Greta Thunberg

Su Facebook in pochi mesi la pagina svedese del movimento Tågsemester (“vacanze in treno”) è passata da poche migliaia a oltre 95 mila membri, mentre su Twitter si registra una crescita quotidiana degli hashtag #flygskam e #flightshame (“vergogna di volare”), che attaccano l’abitudine di scegliere l’aereo quando si potrebbero usare altri mezzi di trasporto.  La sensibilizzazione via social ha spinto la Svezia ad aumentare le tratte, soprattutto notturne: per il 2019 il governo ha investito quasi 5 milioni di euro per incentivare i viaggi in cuccetta attraverso l’Europa. Di conseguenza anche le agenzie di viaggio propongono più itinerari in treno dal Nord al Sud Europa, incentivando un modo di fare vacanze slow come ai tempi della beat generation, non più on the road in autostop, ma in carrozza. Nei Paesi scandinavi stanno tornando in voga i grand tour verso le Alpi, fino ai laghi del Nord Italia e a Trieste. L’inversione dei gusti è così evidente che per venire incontro ai nuovi desideri dei ragazzi, dalla prossima estate l’organizzazione di scambi culturali e di viaggi studio Sts prevederà dei viaggi in treno per raggiungere la Gran Bretagna dal resto dell’Europa, come accadeva nei primi scambi linguistici durante gli anni Cinquanta.

Anche se  la moda di viaggiare limitando  le emissioni è partita dalla Svezia, ha già superato i confini dei Paesi scandinavi, da sempre molto sensibili alle tematiche ambientali. Da maggio la guida Lonely Planet suggerisce diversi itinerari in treno in tutto il mondo per “viaggiare in modo sostenibile contro i cambiamenti climatici come l’attivista Greta Thunberg”. Come in Svezia, anche in Svizzera le amministrazioni stanno seguendo l’esempio dei ragazzi dei Fridays for future: a Zurigo e in altre città i politici locali hanno proposto regolamenti comunali per ridurre al minimo i voli di lavoro in Europa dei dipendenti pubblici. Chi ha proposto le normative sostiene che “deve diventare come il divieto di fumo”.

Anche i giovani italiani partecipano alla presa di coscienza globale: quest’estate attivisti dei Fridays for future come David Wicker, 14enne della Val di Susa, o l’amico Tommaso Felici, 22enne trasferito a Torino per studiare Economia ambientale, trascorreranno le vacanze spostandosi in treno da una città all’altra per seguire le manifestazioni del movimento. Partono con “gruppi da tutta Italia” e a volte impiegano molto più tempo che con un volo, come il paio di giorni che impiegheranno per raggiungere Bruxelles e Aquisgrana, le loro ultime tappe. Ma David e Tommaso rinunciano “volentieri all’aereo per le ricadute enormi sull’ambiente. Ci sono buoni collegamenti ferroviari e bisogna sfruttarli”.

Prendere treni ad alta velocità – quelli con meno emissioni CO2 e i più veloci –, può costare molto di più di un volo low cost per la stessa tratta, ma le nuove generazioni preferiscono guardare alla Luna piuttosto che al dito, ragionando sul medio e lungo termine. I dati che guidano le scelte degli adolescenti corrispondono ai calcoli del portale online EcoPassenger, aggiornati sulla base dei parametri scientifici forniti dall’Istituto di ricerca tedesco sull’Energia e sull’Ambiente (Ifeu) di Heidelberg: viaggiare in aereo da Torino a Bruxelles, provoca per esempio quasi 10 volte più emissioni CO2 per passeggero che in treno (124 kg rispetto a 13 kg).

Questa preparazione ha spiazzato in diverse occasioni gli adulti e i genitori, ma non un insegnante come Franco Lorenzoni che crede nei giovani e nel loro potere di cambiare le consuetudini imposte da chi ha alle spalle più anni di loro. Nei libri I bambini pensano grande (2014) e I bambini ci guardano (2019) ha spiegato che i “giovani sono più lungimiranti perché proiettati nel futuro, che sarà la loro vita. Tanti adulti continuano invece sordamente a vivere nel presente lasciando ai figli debiti, sprechi e in generale un avvenire non sostenibile”. La battaglia di Greta Thunberg per Lorenzoni ha inciso perché “ha compiuto gesti pratici dirompenti, di conseguenza migliaia di coetanei ora modificano a loro volta i comportamenti, anche nelle vacanze”. Questi ragazzi e adolescenti, nota lo scrittore, “sono anche molto bene informati. Per le loro battaglie si basano sulle nozioni e sulle ricerche scientifiche, non si fanno suggestionare da tesi prive di fondamento che circolano con facilità su internet”.

Franco Lorenzoni

La tendenza degli under 30 a essere più coscienti e rigorosi degli adulti sull’ambiente è dimostrata anche da un dibattito aperto in Germania dal settimanale die Zeit, che mette a confronto più viaggiatori sui “temi di quest’estate”. Mentre il magazine tedesco continua a raccogliere pareri, la maggior parte delle persone che hanno espresso la loro opinione si sono dette amanti della natura, usano fonti di energia alternativa, fanno la raccolta differenziata e in città si spostano in bicicletta e con i mezzi pubblici. Però al momento di andare in ferie, la maggioranza degli adulti ha confessato di non farsi problemi a salire su un aereo anche molte volte all’anno per un weekend mordi e fuggi, nonostante le brevi tratte siano le più nocive per il Pianeta oltre che le più evitabili. Anche se l’impatto ambientale della filosofia di viaggio low cost è noto da tempo, per scuotere l’opinione pubblica sono serviti gli adolescenti del movimento Fridays for future, che considerano i viaggi in aereo superflui allo  stesso modo del junk food o di altre abitudini tossiche.

Molti degli oltre 30mila italiani che hanno partecipato alla manifestazione ambientalista di Milano di fine maggio questa estate parteciperanno ai campi di volontariato e ad altre attività a contatto con la natura. Il boom è dovuto anche agli scioperi del venerdì, dove si è discusso molto sul clima nelle scuole e nelle università, anche con le organizzazioni e le associazioni ambientaliste. Ad esempio, il programma di Legambiente del 2019 Volontari per natura ha coinvolto circa 6500 studenti di tutta Italia nella formazione e poi nella tutela del paesaggio.  Nei campi di volontariato estivi di Legambiente le “liste di attesa sono piene, nelle interviste telefoniche e nei questionari per le iscrizioni diversi minorenni hanno confidato di essere stati spinti dalle azioni di Greta”, ha sottolineato il responsabile Luca Stasi.

Un altro termometro di questo cambio di mentalità delle nuove generazioni è il successo del programma Discover Eu che dal 2018 mette a disposizione migliaia di biglietti gratuiti Interrail per i neo 18enni dei Paesi dell’Unione europea, registrando un numero tale di adesioni da garantirgli già il terzo rinnovo. Il numero maggiore di candidature per l’ultimo bando di maggio 2019 è arrivato proprio dall’Italia: circa 30mila richieste, quasi il doppio della Francia e il triplo della Germania. Non sembra un caso che per il loro primo incontro di luglio i partecipanti di Discover Eu abbiano scelto la città olandese di Nijmegen, capitale verde europea del 2018, per discutere insieme di sostenibilità. Il popolo dell’Interrail è solo una delle espressioni di un movimento giovanile, spontaneo che punta a scuotere la coscienza e a far maturare chi ha vissuto scaricando i suoi debiti sulle generazioni future. Anche in Germania, negli ultimi mesi, “l’Interrail è richiesto come non mai, non solo da ragazzi ma”, come in Svezia, “da viaggiatori adulti e senior”. Un buon segnale per un cambio di rotta che, se può essere indicato dagli under 30 del mondo, ha però bisogno del sostegno dei loro nonni e genitori per avere un impatto in grado di mettere al sicuro il futuro di tutti noi.

Segui Barbara su The Vision